Solidarietà

Emergenza freddo, Caritas cerca volontari per le attività di aiuto ai senza fissa dimora

Tre accoglienze e 48 posti letto in più, ma la Caritas organizza anche raccolte di coperte e sacchi a pelo e sottoscrizioni per sostenere l'assistenza

Generico ottobre 2024

Genova. Come ogni anno, anche per l’inverno 2024/25 Caritas diocesana promuove gli interventi che la diocesi mette in atto a favore delle persone senza dimora che restano in strada nei mesi più freddi.

Tre accoglienze straordinarie con 48 posti in più tra novembre e aprile; ricerca di nuovi volontari per coprire le notti; raccolte di coperte, sacchi a pelo e zaini per coloro che non riescono comunque a trovare un posto al caldo; attivazione di una raccolta fondi per sostenere i costi dell’accoglienza. Volontariato, donazioni, raccolte: segni concreti di una condivisione quanto più diffusa.

TRE ACCOGLIENZE DIOCESANE, 48 POSTI IN PIÙ PER L’INVERNO

Sono 3 le accoglienze diocesane che aprono tra novembre e dicembre 2024 e concludono il servizio tra marzo e aprile 2025. Nel dettaglio, come già negli scorsi anni il Seminario Arcivescovile del Righi apre la sua casa di accoglienza mettendo a disposizione 26 posti letto in più da dicembre a marzo; la storica Accoglienza di San Bernardo, espressione della Fraternità Charles de Foucauld, nell’omonima via in Centro Storico, appronta 10 posti letto da novembre ad aprile; infine l’Accoglienza presso la Chiesa di San Tommaso, in via Almeria, promossa dalla Fraternità di Parrocchie di Oregina, dispone di 12 posti letto sempre da novembre ad aprile.

LA RICERCA DI VOLONTARI

Ogni anno circa 100 persone – singoli, coppie, gruppi di amici e di colleghi, gruppi ecclesiali, seminaristi – si rendono disponibili come volontari coprendo i turni di accoglienza serale e notturna. Molti confermano la propria presenza da un anno all’altro ma c’è sempre bisogno di nuove forze. Per proporsi occorre contattare la Caritas Diocesana di Genova, direttamente o compilando il form apposito sul sito www.caritasgenova.it.

LE DONAZIONI

L’accoglienza straordinaria impone di affrontare costi aggiuntivi per garantire quanto necessario: dotazioni materiali, pulizie, alimenti. Ogni donazione non è solo un aiuto materiale ma anche il segno di una compartecipazione che esprime il vero valore dell’aiuto. Si può donare sui conti correnti indicati sul sito www.caritasgenova.it, dove è possibile anche donare direttamente on line, indicando sempre la causale: Emergenza Freddo 2024/25.

LE RACCOLTE

Per quanti non avranno modo di trovare posto nelle accoglienze straordinarie approntate in città e resteranno in strada, Caritas Genova promuove una raccolta di coperte singole (no piumoni), sacchi a pelo e zaini in collaborazione con alcune parrocchie in diversi punti della diocesi. Ecco i punti di raccolta e le giornate fin qui predisposti (in aggiornamento).

Sab. 18/ Dom. 19 / Sab 26 Ottobre 2024
PARROCCHIA S. M. MADDALENA E S. GIROLAMO EMILIANI
Sala Maddalena – Piazza della Maddalena 4 r – Genova Centro Storico
19 ottobre – dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18
20 ottobre – dalle 10 alle 12.30
26 ottobre – dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18

Sab 9 / Dom. 10 Novembre 2024
PARROCCHIA SAN PIO X
Via San Pio X, 27 – Genova Albaro
9 novembre – dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30
10 novembre – dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30

Il 17 Ottobre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà indetta dall’ONU invita tutta la società a promuovere azioni concrete per riconoscere la dignità dei poveri e restituire loro nuove possibilità.

“Ogni giorno – ricorda Giuseppe Armas, direttore di Caritas Genova – la Chiesa genovese sostiene, attraverso l’8xmille e una costante azione di promozione, molte realtà ecclesiali, associazioni, centri di ascolto, movimenti, gruppi, parrocchie e i loro servizi di ascolto, di mensa, di distribuzione indumenti, di accoglienza diurna e notturna. Nel periodo invernale, Caritas Genova promuove misure ulteriori perché le persone senza dimora possano trovare un posto letto al caldo ma anche il conforto di persone che accolgono e condividono. Spesso si creano così relazioni che durano nel tempo nella forma di un accompagnamento, anche dopo la conclusione dell’inverno. Come città, del resto, dovremmo superare il concetto di ‘emergenza freddo’ mettendo in atto interventi volti sempre meno all’assistenza e sempre più alla corresponsabilità, che chiama in causa tutti, società civile e comunità ecclesiali, per una accoglienza ampia, diffusa, aperta tutto l’anno”.

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