Scontro

Elezioni in Liguria: tutti contro tutti su lotta alla mafia, criminalità e fedine penali

Botta e risposta incrociati tra i principali candidati alla presidenza di Regione Liguria: dopo il j'accuse di Orlando, la replica di Bucci. E i distinguo dell'outsider Morra

bucci orlando morra

Genova. A meno di un mese dal voto per le elezioni regionali della Liguria, continuano senza tregua i botta e risposta tra candidati sul tema della lotta alla mafia e alla criminalità. Dopo l’affondo di Andrea Orlando sulla scelta di candidare Stefano Anzalone, coinvolto nella maxi inchiesta della procura di Genova sulla corruzione, non si è fatta attendere la risposta di Marco Bucci che ha rispedito al mittente tutte le accuse. E tra i due litiganti, si è inserito Nicola Morra, l’outsider, che ha rivendicato le proprie scelte, prendendo le distanze dai suoi concorrenti.

Ma andiamo con ordine, se possibile. Nei giorni scorsi sui canali social di Andrea Orlando è stato divulgato un video, “emozionale”, dove il candidato del centrosinistra denuncia che dal dibattito pubblico “è scomparsa completamente la presenza della criminalità organizzata nella nostra regione. C’è la mafia e c’è l’ndrangheta che investono. Al centro della politica ci deve essere un no deciso, chiaro. E lo dico a Bucci, questo è il nostro no”.

Un concetto ribadito in più riprese: “Mentre il centrodestra candida capolista un indagato per voto di scambio politico mafioso, noi abbiamo costruito liste composte da persone perbene, che possono parlare a chi è deluso dalla democrazia, spesso per difficoltà, frustrazioni o mancate risposte”.  Il riferimento è a Stefano Anzalone, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Genova per corruzione elettorale con aggravante mafiosa (quest’ultima tuttavia non viene contestata ad Anzalone). Su di lui i fratelli Testa, esponenti politici legati alla comunità riesina, avrebbero fatto convergere voti offrendo in cambio promesse di favori e posti di lavoro..

Ancora ieri, poi, sempre sui social un altro messaggio sul tema: “E’ dal 2010 che denuncio la presenza della criminalità organizzata in Liguria. Una presenza da molti negata o taciuta. Chi cerca voti in questo modo va denunciato e allontanato, perché alla base di tutto devono esserci sempre i principi di trasparenza e legalità. La Regione Liguria deve tornare a essere un’istituzione trasparente per i cittadini e contribuire a contrastare le mafie”.

Da centrodestra non sono mancate le repliche. In primis è stato lo stesse Stefano Anzalone a rispondere all’ex ministro, annunciando iniziative “a tutela” della sua “onorabilità”. “Tale aggravante – ha specificato il candidato per la lista Orgoglio Liguria in sostegno di Marco Bucci – non mi è stata contestata dalla Procura e rigetto ogni ipotesi in tal senso non avendo mai avuto, né direttamente né indirettamente, rapporti con soggetti e clan mafiosi – replica Anzalone -. Anzi la mia storia personale dimostra come io abbia sempre ritenuto nocivo pericoloso l’associazionismo a delinquere e come io lo abbia sempre affrontato e combattuto”.

A rincarare la dose lo stesso Marco Bucci: “Ovviamente noi candidiamo tutte le persone che non sono state ritenute colpevoli. Non è il caso di Anzalone. Noi andiamo avanti. Qualcun altro ha candidato la Salis, che forse era stata già ritenuta colpevole, o mi sbaglio?”. Poi in serata un comunicato stampa conferma la stoccata al suo avversario: “C’è un tentativo drammatico da parte del Pd di strumentalizzare le mie parole. Da giorni il loro candidato mi tira in ballo sull’argomento mafia. Mi sono già espresso su questo almeno quattro volte negli ultimi giorni: fa finta di non ascoltare e ripete, e fa ripetere ai suoi colonnelli, che io non mi espongo sulla materia. Qua si fanno parole, io i fatti. Una differenza che ci contraddistingue in tutto”.

L’argomentazione del sindaco candidato presidente si allarga: “Io nella ricostruzione del ponte di Genova, con la collaborazione di Anac e Prefettura, ho costruito un modello snello ed efficace – aggiunge Bucci – che ha permesso di evitare ogni infiltrazione della criminalità organizzata nel cantiere della demolizione del Morandi e nella costruzione del San Giorgio. Lo stesso che stiamo utilizzando per la Diga e il tunnel subportuale. Dobbiamo finirla di isolare frasi e parole per puntare il dito e accusare.  La lotta alle mafie si dimostra con fatti concreti come quelli che ho portato avanti come sindaco e commissario e che porterò avanti come presidente della Regione Liguria”.

Tra i due litiganti, poi, si è inserito Nicola Morra, candidato di Uniti per la Costituzione, partito fondato dall’ex senatore e ora consigliere comunale Mattia Crucioli: “Il Sindaco Bucci, replicando a Orlando che gli contestava la candidatura dell’indagato per voto di scambio Anzalone, oggi ha detto: noi candidiamo Anzalone, loro la Salis. Noi invece candidiamo un Tenente Colonnello dei Carabinieri.
Mi pare non ci siano da spendere ulteriori parole”.

Anche in questo caso, al primo comunicato se è seguito un altro: “Non appena è stata ufficializzata la candidatura di Anzalone ho puntualmente diffuso un comunicato stampa evidenziando che mentre altri candidano indagati noi di “Uniti per la Costituzione” proponiamo non solo un ex Presidente della Commissione Antimafia, ma anche un tenente colonnello dei Carabinieri impegnato da sempre a combattere la criminalità organizzata. In aggiunta scrivevo, sempre prima delle accuse di Orlando, un post dissacrante sul candidato Stefano Anzalone, in cui ironizzavo sul fatto che Anzalone sia passato da dx a sn e viceversa con grande nonchalance, venendo però lui stesso accettato da ambedue gli schieramenti con altrettanta indifferenza Per noi di “Uniti per la Costituzione” vale il detto “Amicus Plato, sed magis amica Veritas”, a significare che le cantiamo a tutti, quando a nostro avviso sbagliano, così come riconosciamo a tutti i loro meriti, quando ci sono”

 

 

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