Le prime parole

Bucci: “Sarò il presidente di tutti i liguri”. La chiamata di Orlando: “Gli fa onore ma troppe falsità in questi mesi”

"Il lavoro inizia adesso, da adesso in poi avremo tantissime cose da fare, avremo da discutere e confrontarci, ma avremo sempre l’idea finale con cui andare avanti e lo facciamo con tutti i cittadini"

Bucci vittoria elezioni

Genova. “Grazie a tutti, è stata una bella vittoria. Il pomeriggio l’abbiamo passato al cardiopalma. Dalla nomina in poi sarò il presidente di tutti i liguri, non solo di chi mi ha votato. Noi siamo amministratori istituzionali e faremo il nostro lavoro come tali, l’ufficio sarà aperto a tutti i liguri e a tutti coloro che hanno intenzione di stabilirsi in Liguria e alle aziende che vogliono investire nel territorio”.

Queste le prime parole di Marco Bucci dopo la vittoria alle elezioni per la presidenza di Regione Liguria, durante la conferenza stampa tenutasi presso il point elettorale vicino a piazza Corvetto. A fianco a lui Rixi, Rosso, Moratti, Cavo, Mascia, Piciocchi e Cassibba.

“Devo ringraziare tutti i partiti e le liste civiche che hanno partecipato, a tutti dico grazie, ci siamo tutti tirati su le maniche indistintamente, a loro dico che dobbiamo lavorare, il lavoro inizia adesso, da adesso in poi avremo tantissime cose da fare, avremo da discutere e confrontarci, ma avremo sempre l’idea finale con cui andare avanti e lo facciamo con tutti i cittadini”.

“Ho ricevuto la telefonata di Andrea Orlando – ha poi aggiunto – è stato molto gentile e questo gli fa onore, lo riconosco e lo ringrazio. Aggiungo che sono un po’ dispiaciuto dai toni della campagna elettorale, per quei toni falsi e le tantissime falsità, oltre a insulti precisi, che ho ricevuto. Cose totalmente inaccettabili. Ho ricevuto anche cose false dai leader nazionali dei partiti, che mi hanno messo in bocca cose che non ho detto. Io ho incontrato tantissime persone, dalle 400 alle 500 al giorno, e ho ricevuto manifestazioni di affetto e la richiesta di dare una mano perché la Liguria non tornasse indietro. La buona Liguria non torna indietro e di questo siamo estremamente orgogliosi”.

“Essere chiamato presidente mi fa impazzire – ha poi detto rispondendo ai cronisti – io sarò il sindaco della Liguria, vale a dire che farò come ho fatto qua a Genova”.

Bucci spiega che prima di commentare in dettaglio l’astensione vuole analizzare i dati: “L’astensione è un problema – si è limitato a commentare rispondendo a un cronista – dobbiamo lavorare per portare la gente a votare. Dobbiamo capire perché” Sullo scarso risultato a Genova non è troppo negativo anche se ammette “Mi aspettavo qualcosa di meglio. Quello che leggo è un certo disappunto perché abbiamo tanti cantieri e la gente, si sa, non gradisce il disagio”.

A chi rileva come dal voto sembra emergere che essere l’uomo che ha ricostruito il ponte crollato ha contato più della bufera giudiziaria che ha investito la sua parte politica dice: “Se questo è vero vuol dire che le cose buone sono meglio delle cose non buone”. E dell’inchiesta ribadisce anche questa sera che non vuole parlare: “Non commento perché il mio è uno stile: gli amministratori non parlano mai delle inchieste giudiziarie e hanno fiducia nella magistratura nel 300%”.

Quando qualcuno gli chiede se Giovanni Toti avrà un ruolo nella regione Liguria targata Bucci risponde secco: “No. Perché? Si è candidato?”. E su quello che cambierà negli uffici che sono stati del presidente arrestato a maggio: “Farò esattamente come ho fatto con l’amministrazione Doria quando sono arrivato Tursi: terrò le cose che considero buone e cambierò le altre”.ùù

Sul candidato al Comune di Genova, che dovrà tornare al voto nei prossimi mesi e sul nome dell’attuale vicesindaco Pietro Piciocchi Bucci si sbilancia con la dovuta cautela: “Piciocchi? Da vicesindaco prenderà il Comune e lo porterà fino alle prossime elezioni. Dal mio punto d vista penso che sia la persona giusta al posto giusto. Poi chiaramente questo è il mio punto di vista e sentiremo anche i partiti”.

A chi gli chiede sul voto hanno pesato i veti e le liti del cosiddetto campo largo, Bucci non esita a dire le sua senza troppi giri di parole: “Se fossi Orlando prenderei i miei cari amici e gli farei un mazzo così. La coalizione deve essere dura e coesa e i panni si lavano in casa. Se si fossero comportati così con me o andavo via io o saltava la coalizione”.

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