Fra poche ore Mario Balotelli sarà un nuovo giocatore del Genoa. Dopo le visite mediche, verrà apposta la firma sul contratto che dovrebbe legarlo al Grifone fino a giugno 2025. Si parla anche di una clausola che potrebbe prevedere la separazione delle parti a dicembre qualora determinati obiettivi non venissero raggiunti. Nella notte l’ex attaccante della Nazionale è arrivato a Genova, dove ha potuto salutare di fronte all’hotel un gruppo di tifosi.
Di Balotelli ha parlato ieri Marco Ottolini. Il direttore sportivo del Genoa ha dichiarato a Dazn: “Stavamo verificando le condizioni dei nostri infortunati. In settimana non abbiamo avuto buone risposte su Messias, Vitinha ed Ekuban. Abbiamo deciso di andare fino in fondo con Balotelli. Ci aspettiamo entusiasmo. Ha trasmesso una grande voglia di tornare a giocare e di venire al Genoa specialmente. Salvo cose dell’ultimo minuto domani (oggi) sarà un giocatore del Genoa“.
L’arrivo di Super Mario è ormai da settimane argomento quotidiano della piazza rossoblù. E sui social l’entusiasmo dei tifosi è palpabile. La squadra naviga in cattive acque con un punto appena conquistato nelle ultime cinque giornate. Bottino di sei punti che relega il Grifone al terzultimo posto in classifica. In zona retrocessione. Il ritorno in campo di un campione del passato è sempre stato contornato, in ogni sport, da un grande fascino. Basti pensare al tam tam mediatico che ha scatenato la sola idea che Totti possa tornare a indossare gli scarpini chiodati. Ma in questo caso, almeno sulla carta, sembra non essere un’operazione di facciata.
Balotelli ha 34 anni e di fatto non ha mai smesso di giocare. Anche se è ovvio che le recenti esperienze in Turchia e in Svizzera avessero il sapore della pensione anticipata. Fino alla chiamata del Genoa. Nelle ultime settimane, i contenuti social di Balotelli avevano come unico argomento i suoi lavori in palestra per trovare la forma giusta in attesa di una chiamata. Alberto Gilardino – non di certo uno che fa le cose per immagine – sembrerebbe alla base dell’arrivo di Super Mario al Grifone. L’allenatore si era anche sbilanciato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Lazio: “La sua storia parla da sé, secondo me ha ancora quella motivazione e quel fuoco che gli serve e gli servirebbe per fare ancora bene. In questo momento soprattutto per la mia squadra è riduttivo parlare di chi non c’è. La società sa qual è il mio pensiero”.
Non sarà il giocatore che nel 2012 aveva fatto esultare l’Italia intera grazie alla doppietta realizzata in semifinale contro la Germania, ma sembra più che legittima la scelta di provarci vista la situazione difficile del Grifone in zona goal. A oggi, l’unico giocatore che sembra in grado di trovare la porta è Pinamonti.
Innegabile che vi siano poi incognite dal punto di vista caratteriale. Specialmente in questo senso andrebbe letta la clausola di un’eventuale rescissione anticipata a dicembre. Tra gli allenatori che lo hanno saputo gestire meglio, perlomeno in parte, c’era stato Cesare Prandelli. Tra i maestri di Gilardino e molto simile, almeno dall’esterno, all’attuale allenatore del Genoa come personalità. C’è da dire però che quando Balotelli “non ci ha voluto sentire” non c’è stato allenatore che tenesse. Basti ricordare due anni dopo l’Europeo come andò al Mondiale del 2014.
Numeri alla mano, goal Balotelli ne ha sempre fatti. Andando a ritroso partendo dalla stagione scorsa 7 in 16 presenze all’Adana Demirspor, 6 in 20 al Sion, 18 in 30 all’Adana Demirspor, 5 in 12 al Monza, 5 in 19 al Brescia, 8 in 15 all’Olympique Marsiglia. Score non esaltanti ma pur sempre significativi. Andare troppo indietro significherebbe però parlare di un Balotelli troppo distante da quello attuale. Almeno sulla carta.