Posizione

Depositi chimici, Orlando: “Ponte Somalia non è una soluzione ma no all’opzione zero”

"Il dislocamento a Sampierdarena va contro il piano regolatore portuale, serve analisi costi benefici: il settore non ha una grande rilevanza occupazionale ma qualifica il porto"

Generico ottobre 2024

Genova. Si è parlato anche di depositi chimici costieri durante il convegno sulla portualità, che ha visto il candidato del centrosinistra alle Regionali, Andrea Orlando, confrontarsi con operatori e lavoratori del settore.

Andato in scena giovedì 17 ottobre al Cap di via Albertazzi, il convegno ha avuto ancora una volta, dietro le quinte, Vasta – la comunità costruita attorno alla chat dell’ex governatore Claudio Burlando – che già nella primavera del 2023 aveva riunito le tante anime degli scali liguri.

Questa volta, anche trattandosi di un appuntamento squisitamente elettorale, le figure di riferimento erano meno eterogenee rispetto ad aprile 2023 ma il dibattito è stato comunque molto specifico e approfondito. In platea, e nei vari panel, sono state avvistate figure come quella di Antonio Benvenuti, console della Culmv, e i colleghi “camalli” di Savona e Imperia, poi Giulio Schenone, di Psa-Sech, Paolo Capobianco, vicepresidente di Confindustria Genova con delega al porto, e ancora Beppe Costa, Terminal Operators di Confindustria Genova.

C’era anche Barbara Barroero, portavoce delle Officine Sampierdarenesi, che in un tavolo dedicato ha ripercorso le tappe del discusso progetto di trasferimento da Multedo a ponte Somalia degli stabilimenti di Superba e Carmagnani. Progetto che recentemente è stato di fatto congelato dal Tar e sul quale sono stati espressi dubbi anche dall’attuale commissario del porto di Genova, Seno.

Sulla questione Andrea Orlando ha parlato anche a margine del convegno, ribadendo che “la soluzione Ponte Somalia” è “sbagliata”. “Non solo è sbagliata – ha aggiunto – ma va contro la pianificazione vigente, la soluzione dovrà rispettare il piano regolatore portuale, quella che vede il trasferimento a Sampierdarena va contro pianificazione che peraltro Bucci e Toti avrebbero voluto cambiare”.

Recentemente candidato del centrodestra Marco Bucci, che ha messo il trasferimento dei depositi chimici da vicino alle case di Multedo tra le sue priorità sin dalla candidatura a sindaco di Genova nel 2017, ha dichiarato: “l’autorità portuale che ha il dovere di trovare una collocazione, quale non mi interessa” ma anche sottolineato come chi oggi dice no all’idea Ponte Somalia non abbia ancora fornito una soluzione alternativa. “”Certo, c’è anche chi pensa che si possa smettere di fare quel tipo di lavorazioni, ma se si chiude scordiamoci di essere il primo porto del Mediterraneo”, ha più volte sostenuto Bucci.

Ma neppure Orlando, a differenza di alcuni suoi alleati in coalizione, vuole parlare di chiudere l’esperienza dell’attività di Superba e Carmagnani a Genova: “No, non prenderei in considerazione l’opzione zero – ha risposto – credo che sia necessario esplorare altre ipotesi, perché anche se non siamo in una condizione di grande rilevanza occupazionale si tratta comunque di un’attività che contribuisce a qualificare il porto, naturalmente dobbiamo fare un’analisi costi benefici delle diverse possibili soluzioni”.

Sul più ampio tema della visione del porto, Orlando ha dichiarato: “La nostra idea per il porto è l’opposto di quella che propone Bucci, che nelle intercettazioni paragona a un certo animale i terminalisti dicendo che bisogna dare qualcosa a tutti per farli stare più tranquilli”.

Parlando agli addetti ai lavori ha aggiunto: “Il nostro fine è valorizzare al massimo lo scalo, mantenere la sua vocazione plurale quindi non un porto esclusivamente di container ma anche produzione, riparazione, rinfuse, perché c’è bisogno di flessibilità, anche per quello che sta avvenendo nel mondo, un soggetto regolatore terzo, quindi un’autorità portuale autorevole, e una programmazione in grado di dare certezze agli imprenditori, ai lavoratori e a chi vuole investire”.

E infine a Bucci che lo ha accusato di non avere capacità decisionale, Orlando, riferendosi alla recente sentenza sul traffico container del gruppo Spinelli, risponde: “Il porto della Spezia ha fatto un piano regolatore nel 2001, un accordo tra Autorità portuale e porto sul quale si è sviluppata una programmazione che ha retto in tutti questi anni e non è stata modificata neanche dal centrodestra e io sono stato protagonista di quel passaggio, come si è deciso a Genova con Bucci lo dice il Consiglio di Stato non serve che lo dica io”.

“Orlando dice che bisogna valorizzare la vocazione plurale dello scalo? Mente, sapendo di mentire, perché è contrario anche alle infrastrutture portuali”, replica dichiara Francesco Maresca, assessore al Patrimonio, Porto, Mare e Pesca del Comune di Genova ed esponente di Fratelli d’Italia. “I settori di cui parla il candidato della sinistra in Liguria – prosegue Maresca – non potranno mai funzionare senza lo sviluppo delle opere portuali e di collegamento”.

Intanto sul tema dei depositi chimici i deputati Pd Luca Pastorino e Valentina Ghio hanno presentato un’interrogazione al ministero dell’Ambiente: “Chiediamo di annullare il progetto di trasferimento dei a Sampierdarena o rinviarlo agli enti competenti per opportune valutazioni delle criticità che sono ormai chiare”.

Nell’interrogazione a Pichetto Fratin, si riporta anche che “nonostante tutte le risultanze documentali contrarie – spiegano i deputati – si continua a discutere del progetto di trasferimento dei depositi al bacino portuale di Genova Sampierdarena, presso ponte Somalia. Ancora lo scorso 15 ottobre. ultimo in ordine temporale, in un comunicato congiunto Officine Sampierdanesi, CULMV, Filt-Cgil e Uil Trasporti Liguria insieme al presidente del municipio Centro Ovest dichiaravano il loro sconcerto. Per queste e altre motivazioni, ribadiamo con forza al ministro la necessità di una risoluzione rapida, per il bene dei cittadini e dell’ambiente”, concludono.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.