Verde urbano

Alberi, l’allarme di Aster: “Sempre più crolli, è emergenza”. Possibili ritardi per i nuovi pini a Brignole

Ecco il progetto per i reimpianti di viale Revel: "Se continua a piovere li facciamo a gennaio". Costa avverte: "Censimento delle aree a rischio, possibili nuovi abbattimenti"

Generico ottobre 2024

Genova. Potrebbe slittare di qualche mese la sostituzione dei pini tagliati lo scorso agosto a Brignole, lungo viale Thaon di Revel, tra le polemiche di cittadini e associazioni ambientaliste. A spiegarlo è il responsabile del verde di Aster, Giorgio Costa, che oggi a Palazzo Tursi ha presentato in commissione consiliare il progetto approvato dalla consulta del verde e passato al vaglio della Soprintendenza, lanciando però un allarme complessivo sulla situazione degli alberi a Genova, sempre più a rischio crollo a causa di molteplici fattori tra cui anche (ma non solo) l’età degli esemplari.

“Il progetto prevedeva il reimpianto a novembre e dicembre, ma se continua a piovere sforiamo a gennaio – spiega Costa -. Abbiamo fatto la scelta difficile de reintrodurre in quell’area i pini domestici, con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio di quella zona e dare un indirizzo più di giardino che di sistemazione a verde di tipo stradale. Sono stati studiati gli spazi ottimali per posizionare i nuovi alberi. In pochi anni non saranno certo alti come quelli esistenti, ma saranno comunque visibili e offriranno una copertura significativa. Il problema della successione degli alberi e della disomogeneità in futuro si porrà sempre di più, ma nel caso dei giardini di Brignole questo può essere addirittura un pregio”.

Lungo viale Thaon di Revel, la strada alberata adibita a capolinea dei bus Amt, erano stati abbattuti quattordici pini, quasi tutti sul lato nord: nove nella sezione di ponente, quattro a levante, solo uno sulla sponda opposta. Il quindicesimo pino, anch’esso ritenuto pericolante alla luce delle analisi statiche, era stato eliminato all’angolo tra via Cadorna e via Fiume.

I quindici alberi “sacrificati” saranno tutti rimpiazzati, ma non esattamente come prima. Per garantire lo spazio idoneo all’apparato radicale ed evitare danni alle piante presenti, si è scelto di arretrare verso l’aiuola il reimpianto sul filare a nord. Gli impianti saranno eseguiti nelle aree libere da manufatti e comunque a una distanza minima superiore ai 4 metri, per dare maggiore spazio di crescita ed evitare interferenze di radici, chiome e rami.

Così, dei nove pini domestici scomparsi in prossimità di via Colombo, tre verranno piantati lungo il marciapiede e altri sei nell’aiuola. Dalla parte di Corte Lambruschini, due saranno collocati vicino ai bus e tre nel giardino retrostante, spostando una palma californiana all’estremità del marciapiede. In questo modo dovrebbe essere garantita all’incirca la stessa ombreggiatura, che oggi manca a tratti sul percorso pedonale a causa dei tagli. Il pino abbattuto sul lato sud non verrà sostituito.

Generico ottobre 2024

Come aveva già spiegato Aster, i reimpianti verranno eseguiti con piante “giovani”, perché maggiormente in grado di adattarsi al terreno e crescere rigogliose, scelte della massima dimensione possibile (circonferenza del tronco non inferiore ai 18-20 cm) per garantire il loro buon attecchimento, e la possibilità di sopravvivere in un ambiente comunque difficile come quello cittadino.

Non solo Brignole, però. Costa ha confermato che a breve saranno piantati 47 nuovi alberi di arance amare in viale Modugno, sulle alture di Pegli, mentre 11 esemplari saranno abbattuti (la maggior parte non saranno sostituiti, anche per questioni di sicurezza legate alla circolazione stradale). Saranno installati dissuasori di ultima generazione per evitare danneggiamenti provocati dalle auto in manovra. In programma per quest’inverno ci sono piantumazioni anche in via Pozzo (lecci), scalinata Borghese (cedri) e piazza Bonavino, tutti interventi rimasti “a metà” dopo aver tagliato gli alberi preesistenti.

Generico ottobre 2024

Ma la gestione del verde in città resta un tema caldissimo, in particolare dopo il caso Brignole esploso quest’estate. Tra i cittadini sentiti in commissione c’era Giorgio Scarfì, rappresentante del gruppo Facebook Genova, contro il degrado ed esponente di Italia Nostra, che ha posto una serie di domande, ad esempio: perché il censimento sulle alberature costato ad Aster 200mila euro non è pubblico? Perché non sono pubblici i risultati delle perizie? Quanti sono gli alberi morti in piedi a Genova? Quali costi deve sostenere il Comune per i danni causati dalla caduta di alberi?

Lo scenario disegnato da Costa non è dei migliori: “Sicuramente assistiamo a una moria significativa, stiamo pagando le estati 2022 e 2023 caratterizzate non solo da assenza di pioggia ma anche da temperature estreme. Gli alberi reagiscono in tempi lunghi, ne avremo ancora per un paio d’anni. Stiamo facendo un censimento delle piante crollate, i dati sono preoccupanti ed evidenziano una crescita. Avendo una popolazione vecchia e fenomeni meteorologici sempre più intensi, i numeri sono in aumento. Al momento ci siamo preoccupati di valutare le specie più sensibili, e tra queste è inutile negare che ci sono i pini”. I costi dei danni? “Non abbiamo il totale, ma sappiamo che sono notevoli. Se questi soldi fossero usati per i reimpianti sarebbe più interessante”.

Il dirigente di Aster ha assicurato che il censimento, ad oggi “negli archivi del Comune”, verrà reso consultabile, ma ha ribadito che “non esistono liste di alberi pericolosi e lasciati lì”. Ciò che invece farà l’azienda nei prossimi mesi è “una lista delle aree a maggiore pericolosità, cioè le più frequentate, dove c’è maggiore suscettibilità al danno. Lì – continua Costa – faremo controlli sulle alberature e a quel punto è evidente che saranno possibili nuovi abbattimenti“.

pini brignole

Una situazione simile a quella di viale Thaon di Revel, dove il crollo improvviso di un pino a marzo ha fatto scattare le perizie di una ditta specializzata (procedura standard per Aster) che hanno restituito il funesto verdetto: 15 alberi da abbattere su un totale di 60 nell’area in questione. “Sono tante e purtroppo in aumento le alberature critiche, con tempi di ritorno sono poco definibili. Nel giro di 3-5 anni si sviluppano criticità significative. Moltissimi alberi risultano in classe C, che potrebbero passare alla classe D che rende obbligatorio l’abbattimento. È una continua diagnosi e rincorsa di quella che purtroppo è diventata un’emergenza“.

In ogni caso la priorità per il Comune resta la sicurezza, a costo di rinunciare a qualche albero iconico: “Ricordo che anni fa in piazza Corvetto si schiantò un leccio che finì su un taxi e una donna appena salita morì – ha detto l’assessore al Verde pubblico Mauro Avvenente in apertura dei lavori -. Gli alberi a rischio crollo devono essere necessariamente eliminati, a malincuore. Affrontiamo questi temi in maniera pragmatica per quello che sono”.

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