Svelata

Viaggio all’interno della nuova Torre Piloti: “Così resisterà al vento e ai terremoti” fotogallery

Operativa nei primi mesi del 2025, oggi la visita del ministro Salvini: "È l'immagine della Liguria che corre". Bucci: "Un landmark, come la Lanterna"

Genova. Vista da sotto fa un po’ di impressione e ci si chiede come possa essere stabile una struttura che appare così leggera, esile, quasi trasparente. In realtà la nuova Torre Piloti, posta davanti al padiglione Jean Nouvel nel Waterfront di Levante, non solo è composta da 400 tonnellate di acciaio, ma è dotata di una tecnologia avanzatissima che le permette di resistere al vento e ai terremoti come i grattacieli dei Paesi asiatici. L’interno dell’edificio è stato svelato oggi durante una visita istituzionale del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ma entrerà davvero in funzione nei primi mesi del 2025, una volta che saranno trasferite tutte le strumentazioni tecnologiche necessarie.

“La torre è in una posizione ottimale – spiega Danilo Fabricatore Irace, capo dei piloti di Genova -. Si vede tutto il porto e con un buon binocolo possiamo monitorare anche gli accessi di Multedo e Pra’. È vero, si poteva forse studiare una migliore posizione, ma questa credo sia buona”. Le previsioni indicano gennaio 2025 per l’inaugurazione vera e propria: “Mi sembra un po’ ottimistico – frena Fabricatore Irace – forse ci vorrà qualche mese in più”.

“Il progetto è stato realizzato in sei mesi, la maggiore complessità è stata il tempo – spiega Fabrizio Mansueto dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, responsabile unico del progetto -. Dove prima c’era il mare abbiamo dovuto preparare quest’isola con getti di cemento di 8 metri e allo stesso tempo lavorare 400 tonnellate d’acciaio in zone lontane un chilometro. Altro aspetto stimolante e complesso sono stati i vari in quota: la struttura è stata fatta a fette, quattro sezioni per lo stelo, e il posizionamento del cappello è stato piuttosto complicato. Il resto poi è diventato quasi ordinario”.

La torre, per la quale hanno lavorato 800 persone e 50 imprese, è alta 65 metri e la grande copertura misura 800 metri quadrati per 150 tonnellate. Sulla sommità è stata montata l’antenna che raggiunge la quota di 95 metri sul livello del mare. La salita avviene tramite due ascensori che corrono lungo il traliccio centrale affiancato da un sistema di scale esterne. Le strutture in carpenteria metallica, realizzate negli stabilimenti dell’impresa Cimolai, sono state assemblate nel cantiere di ponte Rubattino e da lì trasportate via mare. Le intelaiature in acciaio sono state sottoposte a cicli di trattamento con tecnologie e vernici utilizzate per gli impianti off-shore, in assoluto i più esposti agli effetti corrosivi della salsedine e delle intemperie.

Ma cosa succede lassù quando Genova viene spazzata dal forte vento, eventualità tutt’altro che rara? “La struttura è già resistente e stabile, il tema è la riduzione delle oscillazioni che si possono avvertire in sommità – spiega l’ingegner Alberto Bussini di Isaac -. Quello che abbiamo installato è un sistema unico al mondo, uno smorzatore attivo: un contrappeso che si muove in controfase rispetto al movimento della terra. Il macchinario, sentendo queste vibrazioni, crea questo effetto stabilizzante nell’edificio, per cui è possibile stare in piena sicurezza”.

Il sistema è stato studiato per resistere a raffiche di vento di quasi 200 chilometri orari, un’intensità che si può verificare una volta ogni duecento anni. Ma funziona anche in caso di terremoto? “Esattamente – riprende Bussini -. La tecnologia è nata a Taiwan, dove una gigantesca sfera di 660 tonnellate ha salvato il grattacielo Taipei 101 durante un sisma. In questo caso il meccanismo è simile, ma è molto più leggero: solo 330 chili”.

Il ministro Salvini ha dedicato anzitutto un pensiero “ai nove caduti sul lavoro” e ha dato la sua lettura: “Genova è incredibile perché dalle tragedie rinasce guardando oltre e meglio degli altri. È valso per il ponte e vale per questa straordinaria torre, moderna, unica in Europa. È l’immagine di una Liguria che corre più di tanti altri. È stato emozionante salire e guardare dall’altro quanto sarà più bella e ricca la regione”.

“È un ricordo per le nove persone che hanno perso la vita, ma soprattutto è un segnale, qualcosa che rimane nell’immaginario collettivo La Torre Piloti e la Lanterna sono i due landmark della nostra città e ne siamo molto orgogliosi”, commenta il sindaco Marco Bucci che invece è ottimista sui tempi dell’entrata in funzione: “Gennaio 2025? Penso anche prima. La data è legata alla gestione dei sistemi di controllo digitali che vanno trasferiti da una parte all’altra”.

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