Genova. Sono cinque gli ultrà arrestati oggi in flagranza differita per gli scontri violenti con la polizia in occasione del derby tra Genoa e Sampdoria. Si tratta di tre tifosi del Genoa di 20, 26 e 61 anni e di due sampdoriani di 29 e 23 anni.
Sei le perquisizioni domiciliari eseguite a Genova all’alba di stamani dalla Digos che – spiega una nota della questura – “hanno consentito di sequestrare materiale utile per la prosecuzione delle indagini”.
I reati contestati vanno dalla rissa, alla resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, al divieto di travisamento in occasione di pubbliche manifestazioni, al possesso di artifizi pirotecnici in occasioni di manifestazioni sportive, oltreché al possesso ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere.
Scaduti i termini per il cosiddetto arresto differito le indagini della Digos tuttavia proseguono e potrebbero portare già nei prossimi giorni a nuove denunce. Non è escluso che anche grazie alle analisi dei dispositivi sequestrati possano essere contestati agli ultrà ulteriori reati per una giornata di scontri che è apparsa pianificata dai due gruppi fin nei minimi dettagli. Basti pensare agli striscioni entrati nonostante i controlli con un vero e proprio botta e risposta tra le due gradinate, alle decine di mazze, bastoni e caschi sequestrati, ai movimenti in massa delle due tifoserie nelle vie adiacenti lo stadio.
I tifosi della Sampdoria sono difesi dell’avvocato Matteo Carpi mentre quelli rossoblù sono assistiti da Claudio Velasco. La convalida dell’arresto nel carcere di Marassi si terrà probabilmente lunedì mattina.
Domani intanto si terrà invece la convalida dei tifosi marsigliesi arrestati mercoledì notte. Anche gli altri due tifosi della Sampdoria, come già il 50enne arrestato in flagranza e scarcerato ieri, sarebbero tra i responsabili dei tafferugli di corso De Stefanis avvenuti prima del termine del match.