Progetti

Ribaltamento a mare, il masterplan per Sestri Ponente: stazioni, parcheggi di interscambio e un museo fotogallery

Ecco come potrebbe diventare Sestri Ponente nel 2030: le linee guida per la riqualificazione a monte dei nuovi cantieri navali

Masterplan Sestri Ponente

Genova. L’allargamento di via Puccini, collegata con la marina, la messa in servizio di due nuove stazioni del treno, la costruzione di tre grandi parcheggi di interscambio e una grande area verde. Questo in sintesi il disegno tracciato dal masterplan presentato nelle sue linee generali questa mattina durante una commissione dedicata al ribaltamento a mare di Fincantieri, a Sestri Ponente.

Un progetto che in parte era già stato delineato dal sindaco Marco Bucci nella presentazione della “visione” Genova 2030. Tra le novità presentate nel piano, appunto, un nuovo quartiere dedicato ai lavoratori delle riparazioni navali di Sestri Ponente. Una sorta di Sestri 2  una riconversione a funzioni urbane e nuovo parcheggio d’interscambio, un polo culturale, strutture per la formazione, verde pubblico e ricettività, e la conferma di funzioni commerciale e artigianale alle spalle dei cantieri navali che saranno ampliati e ai quali si sommeranno nuovi spazi per le riparazioni navali (fino a un 40% in più oltre a quelle che resteranno tra molo Giano e il Waterfront Levante).

Una progettualità che ha visto l’entusiasmo della maggioranza in Consiglio comunale: “Il cosiddetto ribaltamento a mare rappresenta la chiave di volta per la cantieristica navale, il Consiglio Comunale ha anche deliberato riguardo la necessità di richiedere l’accelerazione sul finanziamento della terza fase, che comprende un pacchetto di interventi urbanistici – ha commentato Federico Barbieri, Genova Domani – E’ un’occasione unica, che vedrà una Sestri trasformata come non mai, riportata alla dignità che merita vista la sua bicentenario storia industriale”.

Scettica l’opposizione: “Di tutta l’operazione presentata oggi in aula, economicamente è stato finanziato solo 1 milione di euro dal Ministero dei trasporti, senza che ci siano cifre chiare sui costi complessivi – ha commentato il capogruppo della lista Rossoverde Filippo Bruzzone – Questo ci lascia un po’ perplessi, perché come spesso accade le operazioni infrastrutturali sono ma senza un budget trasparente e condiviso. Si parla di rigenerazione urbana, ma in maniera vaga, citando il verde ma senza che venga indicato dove sarebbe collocato e come verrebbe strutturato e proponendo la costruzione di un Museo della nautica, rischiando una competizione inutile al Museo Galata, che è una eccellenza – prosegue Bruzzone – Inoltre non dimentichiamo, come ha espresso benissimo Sara Tassara del Municipio VI, che senza servizi non si possono garantire le condizioni dignitose basilari per chi verrebbe a lavorare a Genova per Fincantieri. Penso ad asilo, scuole, case, mediazione culturale”

 

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