Cosa cambia

Scuola, altri 5 accorpamenti in provincia di Genova: in città “spariscono” due istituti comprensivi

Approvato in consiglio regionale il piano di dimensionamento scolastico, opposizione all'attacco: "Bucci se ne frega della scuola"

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Genova. Cinque nuovi accorpamenti per le scuole nella città metropolitana di Genova. È quanto prevede il piano di dimensionamento scolastico 2024-2025 approvato oggi in consiglio regionale coi voti della maggioranza.

Il piano, che per il territorio di Genova è stato elaborato dalla Regione in mancanza di una proposta formale pervenuta dalla Città metropolitana, prevede la soppressione e frazionamento di due istituti comprensivi (Lagaccio e Voltri II), la costituzione di un nuovo istituto secondario superiore nel Tigullio per accorpamento del liceo Luzzati con l’istituto Deambrosis/Natta (sedi a Chiavari e Sestri Levante) e altre due fusioni di istituti comprensivi (Casella-Busalla e Cogoleto-Arenzano).

Nella città di Genova l’istituto comprensivo Lagaccio viene dunque scorporato: le scuole Fumagalli e Dieci Dicembre vengono accorpate all’istituto comprensivo Oregina; la Duca degli Abruzzi e l’asilo Birulò passano sotto l’istituto comprensivo San Teodoro; le scuole Lagaccio, Don Acciai e Mazza di via Napoli vengono aggregate all’istituto San Francesco da Paola. Destino simile per l’istituto comprensivo Voltri II: le scuole di via Calamandrei, Voltri 2, D’Albertis ed ex Quasimodo vengono annesse all’istituto comprensivo Voltri I, mentre l’istituto comprensivo Pra’ comprenderà anche Nuova Cantina, Moro, Paganini e la scuola media di via Martiri del Turchino.

“Per operare la scelta delle soluzioni da adottare relativamente alle riduzioni relativamente al territorio genovese, Regione Liguria ha preso come base di lavoro il documento tecnico redatto e trasmesso da Città Metropolitana, frutto di un articolato confronto con il territorio e con relativi portatori di interesse (Ufficio Scolastico Regionale, Anci, Comuni dell’Area Metropolitana, Istituti Primari e Secondari di 1° e 2° grado metropolitani, organizzazioni sindacali di categoria) – precisa la Regione -. Al termine delle opportune interlocuzioni e in accordo con l’Ufficio scolastico regionale, Regione Liguria ha ritenuto di recepire le cinque soluzioni così come prospettate e descritte da Città Metropolitana”.

Le altre province, invece, hanno inviato alla Regione le proprie determinazioni che non prevedono alcun accorpamento: a Imperia viene costituito il nuovo istituto omnicomprensivo Pieve di Teco-Pontedassio, alla Spezia viene attivata una sede distaccata dell’istituto alberghiero Casini a Sarzana. Nessun cambiamento a Savona.

Anche stavolta dure critiche da parte dell’opposizione. “Già lo scorso anno abbiamo visto un atteggiamento da Ponzio Pilato. L’uomo del fare diventa l’uomo della fuga, del non fare”, accusa Pippo Rossetti di Azione. “Questa è la certificazione di un fallimento. In questo modo commissariate Bucci, che se ne frega della scuola, e poi lo candidate presidente della Regione”, ha aggiunto Luca Garibaldi, capogruppo del Pd. L’assessora Simona Ferro ha sottolineato il “terrore seminato in maniera non ragionevole e irresponsabile” dall’opposizione un anno fa e ha ricordato: “Non ci divertiamo a fare il dimensionamento scolastico, è una milestone del Pnrr, ci ritroviamo a dover deliberare accorpamenti perché così dice la legge nazionale”.

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