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Luoghi del Cuore, al via la 12° edizione del censimento del Fai per tutelare il nostro patrimonio

Nel 2024 una rinnovata campagna di comunicazione, modalità di partecipazione più semplice e un aumento dei premi economici per i vincitori. Una ricerca di Fondazione Santagata dimostra l’impatto virtuoso e duraturo de “I Luoghi del Cuore”: crescono territori e comunità, soprattutto nelle aree interne

luoghi del cuore fai - basilica san salvatore dei fieschi

Genova. Il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, lancia oggi la dodicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” e chiama tutti a partecipare dal 17 settembre al 10 aprile 2025 alla più grande mappatura spontanea del patrimonio culturale italiano che da vent’anni raccoglie le segnalazioni dei luoghi più amati dagli italiani e che perciò meritano un futuro. Attraverso il censimento – che ad oggi ha registrato oltre 11 milioni di voti raccolti a favore di più di 39.000 luoghi votati in 6.508 Comuni (pari all’83% del totale) – il FAI contribuisce a valorizzare i luoghi cari ai cittadini, innescando una partecipazione che si estende dalle comunità alle istituzioni, locali e nazionali, in un concorso virtuoso di energie e di risorse che unisce e rinsalda la società civile. E il censimento è solo una parte del programma: “I Luoghi del Cuore” è anche il mezzo per intervenire direttamente nel recupero di alcuni luoghi votati. I vincitori, infatti, ottengono premi economici – quest’anno fino a 70mila euro al primo classificato – per realizzare interventi di restauro o valorizzazione; e anche i luoghi che non hanno vinto, ma hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti, possono aspirare al contributo presentando, dopo il censimento, un progetto all’apposito Bando. Dalla prima edizione a oggi sono stati sostenuti 163 interventi di tutela, restauro e valorizzazione in tutte le regioni.

 

Grazie a questi risultati, “I Luoghi del Cuore” si configura oggi come il più importante strumento di sensibilizzazione sul valore della cultura a livello nazionale: non un progetto, ma piuttosto un programma a lungo termine, dedicato alla cura e alla valorizzazione del patrimonio culturale, unico anche in Europa. Un risultato che emerge dalla ricerca che FAI e Intesa Sanpaolo hanno commissionato a Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura allo scopo di valutare l’impatto de “I Luoghi del Cuore” in vent’anni di attività. La ricerca, che ha misurato gli effetti culturali, sociali, ambientali ed economici, disegna uno scenario utile al Paese e al FAI. Riconosce, infatti, il ruolo protagonista delle comunità, soprattutto nei piccoli centri, come attivatori di processi virtuosi che a partire dai beni culturali innescano un decisivo sviluppo di politiche sociali ed economie locali, portando innovazione e nuova conoscenza. Un processo che risponde appieno allo spirito educativo del FAI, e alla sua missione sussidiaria di cura del patrimonio culturale dell’Italia, che si svolge accanto alle istituzioni e con piena partecipazione dei cittadini, a partire dai volontari e dagli iscritti al FAI. Un programma che si evolve e che rilancia oggi il suo 12° censimento con importanti novità legate a una nuova campagna di comunicazione, nuove modalità di partecipazione e un significativo aumento dei premi economici per i vincitori e i luoghi sostenuti.

 

Il risultato che mi è più caro di questi vent’anni di “Luoghi del Cuore” è l’aver toccato con mano con quanto ottimismo molte piccole e piccolissime comunità si siano messe in gioco per “farsi sentire”, trovando il coraggio di gridare al mondo che anche la loro piccola storia è parte viva della Grande storia italiana. Centinaia di Comitati, migliaia di voti, molti piccoli e sconosciuti monumenti d’arte e natura salvati per ricucire una tela dove ogni punto ha il diritto di guardare al futuro”, afferma il Presidente del FAI, Marco Magnifico 

 

“La presenza di Intesa Sanpaolo a un traguardo così importante come i 20 anni de ‘I Luoghi del Cuore’ conferma la convinzione della Banca a sostenere un progetto ormai tradizionale e identitario per gli italiani: un appuntamento imperdibile con la bellezza e con il senso di appartenenza alla propria terra e un impegno concreto per tutelare i luoghi che fanno parte della nostra memoria. Un sostegno che prosegue sin dagli esordi del 2004 e che ci porta oggi a festeggiare insieme al FAI e a tutti gli italiani”, dichiara Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo.

 

La costante emersa dalla ricerca – pur nella diversità delle situazioni locali, dei progetti realizzati e degli effetti suscitati – è la funzione di innesco che il programma del FAI è in grado di esercitare sui territori, diventando uno degli attivatori del nuovo modello di interpretazione e gestione del patrimonio culturale, che vede nella comunità uno degli attori centrali: fra le più coinvolte si è registrata crescita di consapevolezza, crescita del volontariato e nuove conoscenze diffuse. Si tratta di un ruolo educativo fondamentale, realizzato a livello nazionale: ne è un esempio la chiesa rupestre del Crocifisso a Lentini (SR), dove il sostegno del programma ha portato all’attrazione di altri contributi, che hanno permesso nuovi restauri e la sistemazione dello scenografico sentiero di accesso; inoltre, la chiesa viene oggi aperta periodicamente da un gruppo di volontari.

La capacità di innesco è ancora più evidente nelle aree interne, territori più fragili con una minore disponibilità di risorse rispetto alle zone centrali. Di 141 Comuni in cui ricadono i 163 progetti sostenuti, ben 58 sono classificati come aree interne (41%). Qui “I Luoghi del Cuore” esplica al meglio il ruolo sussidiario sancito dall’art. 118 della Costituzione che – in anticipo rispetto alla Convenzione di Faro, la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, definita nel 2005 e finalmente ratificata dall’Italia nel 2020 – si mobilitano dando vita a meccanismi virtuosi di “partecipazione dal basso”, nei quali i cittadini stessi sono coinvolti attivamente in pratiche di gestione del patrimonio.

 

È soprattutto in queste aree – in particolare nei piccoli Comuni con meno di mille abitanti – che il sostegno del programma ha generato un ritorno economico diretto, con l’aumento delle attività degli operatori turistici nei luoghi finanziati e benefici a lungo termine nelle voci di spesa inerenti a sviluppo sostenibile, trasporti e urbanistica. Il programma si dimostra, infatti, un efficace strumento per attrarre contributi economici grazie alla visibilità acquisita durante il censimento e al volano di finanziamenti generato dal contributo “I Luoghi del Cuore”: ben un quinto dei luoghi sostenuti dal programma ha la capacità di moltiplicare per venti volte il contributo iniziale assegnato. In alcuni casi le risorse raccolte superano addirittura 1 milione di euro. Queste cifre confermano che la partecipazione al programma accresce notevolmente la visibilità del luogo, permettendo di creare legami con attori territoriali disposti a investire cifre elevate, ma anche con un’attiva collaborazione da parte delle istituzioni, per una più approfondita attività di valorizzazione del patrimonio locale. È quanto accaduto al Complesso di Santa Croce a Bosco Marengo (AL), dove un luogo per anni negletto è ora valorizzato e visitabile: si tratta del notevole Museo Vasariano, dove a I Luoghi del Cuore si sono uniti enti – dal Comune alla Soprintendenza al Ministero degli Interni – e finanziatori pubblici e privati, con un risultato altrimenti impensabile.

 

Due osservazioni interessanti riguardano l’ambito ambientale: da un lato, l’elevato numero di luoghi votati, ben 12.000, ma di cui solo 2.300 ricadono in aree naturali SIC o ZPS, evidenzia un bisogno delle comunità locali di salvaguardare beni non ancora tutelati e protetti da specifiche normative oppure a rischio, bisogno espresso proprio attraverso la partecipazione al censimento, individuato come strumento efficace. Dall’altro, “I Luoghi del Cuore” genera attraverso il sostegno ai progetti una serie di effetti diretti, di tipologia diversa: in alcuni casi più ampiamente paesaggistici, con la riqualificazione di aree verdi degradate o con progetti improntati all’ecosostenibilità; in altri, l’intervento è servito a sventare azioni lesive sul paesaggio. In altri casi ancora si tratta di iniziative strettamente ambientali, come per l’innovativo progetto pilota ideato dal CNR IRSA di Verbania Pallanza a favore del Lago d’Orta e del suo ecosistema, che ha testato, con risultati positivi, la possibilità di risanare i sedimenti litorali mediante l’utilizzo di cozze di acqua dolce, che svolgono inoltre la funzione di biosentinelle segnalando con la loro chiusura sversamenti inquinanti. Inoltre, la grande visibilità portata dalla partecipazione al censimento ha condotto alla stipula, tra oltre 70 soggetti pubblici e privati, di un Contratto di Lago, un importante strumento di governance dei processi di sviluppo locale, aggiungendo quindi a quello ambientale un importante effetto di tipo sociale. “I Luoghi del Cuore” genera, insomma, impatti di tipo trasversale, che riguardano tanto la cura dei luoghi quanto la crescita dell’impegno civile e l’attrazione di risorse economiche e professionalità; contribuisce, dunque, alla diffusione della cosiddetta “cultura del valore”, elemento decisivo per innescare processi di innovazione.

 

Un elemento sociale importante che partecipa al programma e ne beneficia è la scuola. Infatti, in oltre la metà dei luoghi sostenuti sono stati coinvolti gli studenti, in particolare delle primarie e medie inferiori, in fase di censimento. Inoltre, svariati luoghi restaurati o valorizzati grazie al programma hanno riscontrato un aumento del pubblico scolastico e delle visite d’istruzione, evidenziando ulteriormente l’attenzione crescente da parte delle istituzioni educative verso questo tema.

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