Il messaggio

Giornata del rifugiato, domenica alla messa in cattedrale anche una delegazione della Geo Barents

A celebrare il responsabile Migrantes a Genova, Don Giacomo Martino. La nave di Medici Senza Frontiere è bloccata in porto da un fermo amministrativo

Generico settembre 2024

Genova. Ci sarà anche una delegazione di operatori della Geo Barents, la nave rescue di Medici Senza Frontiere, domani, domenica 29 settembre, in cattedrale a Genova alla messa per la 110ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Geo Barents è bloccata in porto a Genova da un fermo amministrativo, il secondo nel giro di poche settimane. A ponte Doria era arrivata lunedì all’alba trasportando 205 migranti salvati al largo delle coste libiche.

La messa – alle 16 nella cattedrale di San Lorenzo – sarà celebrata da Don Giacomo Martino, sacerdote responsabile di Migrantes a Genova, tra i primi a sottolineare la disumanità dei provvedimenti che pesano sull’operato delle ong. In questi giorni Don Giacomo ha più volte interloquito con lo staff della Geo Barents, raccogliendo le difficoltà registrate in questi mesi di impegno nel Mediterraneo.

Nel corso della messa, domenica, è quasi scontato che ci sarà anche un riferimento a questi fatti di cronaca. “Dio cammina con il suo popolo” è, ad ogni modo, il tema del messaggio di Papa Francesco. “Un invito a metterci in cammino e a considerare l’incontro con il migrante come l’incontro con Cristo”, ricordano dall’arcidiocesi. “Fin dall’inizio del suo Pontificato il Papa continua incessante a rivolgere appelli per un mondo di pace e fraternità: è con l’impegno comune a costruire la pace nei Paesi martoriati dalla guerra che si garantisce ai migranti il diritto a rimanere nei propri Paesi di origine”.

“La Giornata rappresenta un’importante occasione per manifestare la materna attenzione e la vicinanza a tutti coloro che si trovano costretti a lasciare il proprio Paese alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri cari”.

Geo Barents è bloccata nel porto di Genova, dove è arrivata all’alba di lunedì, sulla base di due distinti provvedimenti: uno, previsto dal decreto Piantedosi, prevede un fermo di 60 giorni e si basa sulle ricorrenti accuse di non aver rispettato le istruzioni della Guardia Costiera libica durante il salvataggio di persone in difficoltà in mare. Il secondo ordine di fermo ha fatto seguito a un’ispezione della guardia costiera per il controllo dello stato di approdo (PSC) sulla nave, che ha rilevato otto carenze tecniche.

La Geo Barents si trova dunque a Ponte Doria, dove resterà sino a quando non verrà eventualmente sospeso il fermo o non arriverà disposizione di spostarla per questioni di posti di attracco. In quest’ultimo caso non potrà comunque tornare a fare servizio di soccorso in mare.

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