La promessa

Genova senza un gattile comunale, a Tursi approvata la mozione: “Cercheremo di trovare i fondi”

Un progetto esiste già e ha ottenuto tutti i permessi, ma mancano i soldi: servono 200.000 euro. Approvando il documento di Cristina Lodi, la giunta e il sindaco si impegnano a reperirli

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Foto di Nathalie Jolie su Unsplash

Genova. Il Comune di Genova si impegna a costruire il primo gattile comunale in cui accogliere i gatti ritrovati sul territorio e quelli abbandonati. Il consiglio comunale ha infatti approvato all’unanimità la mozione con cui Cristina Lodi (Gruppo Misto) ha chiesto alla giunta di portare avanti il percorso già avviato nel 2022 e culminato nella presentazione di un progetto che, pur avendo ottenuto tutti i permessi, è rimasto su carta a causa della mancanza di fondi.

L’assessora comunale alla tutela animale, Francesca Corso, ha però assicurato di avere ottenuto dal vicesindaco e assessore al bilancio, Pietro Piciocchi, la rassicurazione sul fatto che i fondi necessari saranno in qualche modo individuati. Si tratta di circa 200mila euro, necessari per individuare e costruire una struttura che possa accogliere i gatti e ospitarli per degenze lunghe in caso di patologie o interventi chirurgici.

Il punto principale riguarda però le tempistiche: attualmente il Comune sta ancora lavorando al bando per il nuovo affidamento del canile comunale di Monte Contessa e cercando di mettere a bilancio i soldi necessari ad ampliare gli spazi per aggiungere e ampliare i box. I lavori di riqualificazione partiti qualche settimana fa impiegano infatti i fondi messi a disposizione da una maxi eredità, e non riguardano i pur necessari interventi per aumentare gli spazi.

La mozione approvata oggi in sala rossa impegna dunque sindaco e giunta, sostanzialmente, a trovare nuovi fondi. La maggior parte per realizzare il gattile comunale convenzionato (obiettivo per cui sono state raccolte tra l’altro 2.500 firme), ma anche per garantire l’assistenza sanitaria dei gatti e migliorare le cure di quelle delle colonie e delle oasi feline (che sono previste per legge e, se ufficialmente riconosciute dal Comune, sono di sua esclusiva competenza e gestione insieme con Asl e in accordo con le associazioni).

La richiesta è anche quella di avviare con Asl 3 una campagna di sterilizzazione e una di informazione sul tema, sull’applicazione del microchip a cani e gatti  e sulle adozioni, così da alleggerire il carico del canile Monte Contessa. In merito sono stati presentati due ordini del giorno dal consigliere Fabio Ariotti della Lega e un emendamento dal consigliere Vincenzo Falcone di FdI, anch’essi approvati all’unanimità.

Ariotti ha chiesto, nello specifico, di valutare la creazione di oasi feline adeguatamente attrezzate, dotate di ripari, strutture in muratura, acqua diretta e ogni servizio essenziale alla cura degli animali e per l’attività delle volontarie, e di avviare una campagna di sensibilizzazione contro il maltrattamento animale promossa dal Comune di Genova, che metta in chiaro che si tratta di un reato penale punito anche con il carcere.  

Corso ha dato parere favorevole a nome della giunta a tutto ciò che è stato proposto: “Concordo che sia necessaria una svolta, il gattile è un’esigenza per la città – ha detto – se si vedono molti meno gatti per strada è perché i volontari con loro forze e i loro fondi si prendono cura di loro. All’interno di oasi e colonie esistono tanti gatti non sterilizzati, questo perché lo scorso anno la Asl le ha fermate per diversi mesi, ma dopo il sollecito del Comune sono riprese, Asl si è presa l’impegno di continuare e incrementarle”.

L’obiettivo resta comunque costruire il gattile. Nel frattempo, come soluzione “tampone” – il canile di Monte Contessa ha ribadito, nei giorni scorsi, di essere in emergenza per la presenza di numerosi gatti, molti dei quali bisognosi di cure – si sta valutando di destinare proprio ai gatti parte dei nuovi spazi che si riuscirà a ricavare al canile municipale: “Non è la situazione ottimale, ma è quella più semplice al momento e di più rapida realizzazione. Cercheremo di capire come procede anche con i fondi che potremmo investire dentro il canile”.

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