La scelta

False comunicazioni sociali, Biasotti a processo: “Io non patteggio per dimostrare la mia innocenza”

L’ex senatore aveva rifiutato la proposta dei pm a 3 mesi convertiti in 10mila euro. “Toti? ha fatto bene a patteggiare per evitare lungo processo”

Genova. Prima udienza in tribunale per l’ex senatore (ed ex governatore ligure) Sandro Biasotti, imputato del reato di “false comunicazioni sociali”, nato da un’indagine che inizialmente ipotizzava una presunta frode fiscale. Biasotti era stato rinviato a giudizio a dicembre dopo che, unico tra i 5 imputati, aveva rifiutato la proposta di patteggiamento dei pm. 

“Quasi 5 anni fa fu fatto un blitz della guardia di finanza presso le mie concessionarie – aveva scritto all’epoca in una nota Sandro Biasotti – dove venivamo accusati di frode carosello con evasione di Iva per circa 10 milioni. Dopo lunghissime indagini, il pubblico ministero ha dovuto prendere atto della mia totale estraneità a qualsiasi addebito di frode fiscale così come quella della mia società Biasotti Group”.

Per il sostituto procuratore Giancarlo Vona e l’aggiunto Francesco Pinto, l’ex senatore avrebbe truccato e ‘abbellito’, nel 2017 e 2018, i bilanci della società ‘Biasotti Group Srl’, di cui l’ex presidente della Regione era consigliere di amministrazione. Utili, il presidente del cda Antonio Barba e gli altri consiglieri Carlo Mandich e Luca Tombetti avrebbero omesso “fatti materiali rilevanti, la cui comunicazione è imposta dalla legge, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore”.

Oggi Biasotti, difeso dagli avvocati Maurizio Mascia e Gennaro Velle, ha ribadito con fermezza la sua scelta. “Io non ho patteggiato perché voglio dimostrare la mia innocenza che sosterrò con una difesa granitica” ha detto ai cronisti fuori dall’aula del settimo piano di palazzo di Giustizia.

E alla domanda se l’ex presidente della Regione Liguria abbia fatto bene a patteggiare risponde, prima di rientrare in tutta fretta in aula per l’inizio dell’udienza: “Credo che Toti abbia fatto bene a patteggiare, perché sarebbe stato un processo molto lungo”.

In aula, tra i difensori di Biasotti era presente anche Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5S che dopo la laurea sta facendo praticantato presso lo studio Mascia. Grillo è attualmente imputato con altri tre amici per violenza sessuale. Il processo si sta svolgendo presso il tribunale di a Tempio Pausania.

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