"spina nel fianco"

Regionali, Indipendenza schiera Alessandro Rosson: “Noi l’alternativa per chi è deluso da Toti”

Sul simbolo il nome di Alemanno: "Il centrodestra in Liguria ha fallito". Obiettivo superare il 3% ed entrare in Consiglio: "Puntiamo a chi è schifato da quello che è successo"

rosson alemanno indipendenza

Genova. L’alternativa siamo noi, saremo una spina nel fianco e lo saremo con orgoglio”. Con questo spirito Indipendenza!, il movimento politico “sovranista sociale” fondato dall’ex An e Fratelli d’Italia Gianni Alemanno, corre alle regionali in Liguria e candida presidente l’avvocato Alessandro Rosson, ex capogruppo della Lega alla Spezia. La presentazione della lista è avvenuta oggi a Genova alla presenza del leader nazionale.

Sul simbolo ci sarà proprio il nome di Alemanno: “Siamo critici nei confronti del centrodestra che non è riuscito a imporre il cambiamento che ci si aspettava – spiega l’ex sindaco di Roma – e il triste epilogo della vicenda Toti conferma questo fallimento. Siamo qua per chiedere che la nobile candidatura di Bucci non sia una foglia di fico. Servono una profonda autocritica e un vero rinnovamento, noi vogliamo essere un pungolo“.

Tra i punti del programma la sanità che “deve essere sottratta ai vincoli del patto di stabilità europeo”, riportare in Italia la Via della Seta per “ridare valore strategico al porto di Genova, che ha pagato la scelta sbagliata del governo Meloni”, lotta all’immigrazione “eccessiva”, sbloccare ferrovie e autostrade, no alla direttiva Bolkestein, un “lavoro di cittadinanza” con investimenti sul dissesto idrogeologico. E poi un’autorità indipendente che garantisca la legalità, perché “non si può ripetere quello che è successo con la giunta Toti – attacca Alemanno rispondendo indirettamente all’ex governatore -. La legge sul traffico di influenze è già stata cambiata, adesso servono rigore e serietà”.

Ancora più duro il candidato presidente Rosson: “Il patteggiamento di Toti, dopo che per mesi si è detto pronto alla battaglia in tribunale, è un’ammissione di colpa. E Bucci ha un problema di mancata sorveglianza su quello che accadeva nel porto della sua città: non è possibile che un sindaco non sapesse degli incontri con Signorini e Spinelli sullo yacht, dove si prendevano le decisioni anziché discuterle in consiglio regionale. Questa gestione opaca non deve più accadere. Noi vogliamo riportare onestà”.

L’obiettivo è superare la soglia del 3% ed entrare in consiglio regionale. E si punta proprio sull’effetto del terremoto giudiziario: “Molti elettori dell’area Lega e Fratelli d’Italia sono delusi e schifati da quello che è successo nelle ultime ore e sono pronti a sostenerci. Puntiamo a chi non vuole andare a votare, sono il 50% stando ai sondaggi. Non possiamo disperdere un patrimonio così importante – prosegue Rosson -. Basta promesse: in nove anni di centrodestra non si è concretizzato nulla. La sinistra ha lavorato malissimo, il centrodestra ha promesso molto e fatto pochissimo. Noi non promettiamo ma ci mettiamo la faccia”.

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