Chi sarà?

Regionali, le grandi manovre del centrodestra in fibrillazione. Meloni: “Presto il candidato”

Genova24 lancia una domanda su WhatsApp e la politica regionale impazzisce. La Lega spinge su Piciocchi per "salvare" Rixi, Scajola insiste su Cuocolo: "Il centrosinistra rischia di vincere"

Generico settembre 2024

Genova. “In Liguria, dopo l’ottimo lavoro di rilancio della Regione portato avanti dal centrodestra, stiamo individuando una candidatura capace di dare continuità alla crescita della Regione. E sono molto serena che ci arriveremo presto“. La premier Giorgia Meloni, nella relazione introduttiva all’esecutivo di Fratelli d’Italia, non annuncia scadenze. E dichiara una “serenità” che sembra tutto il contrario rispetto al clima che regna in queste ore tra gli esponenti locali della coalizione, indaffarati a spingere questo o quel profilo, in qualche caso per autopromuoversi, ma molto più spesso per allontanare da sé l’amaro calice di una competizione che in tanti avvertono come incerta e rischiosa.

Risulta confermato per venerdì pomeriggio un vertice a Genova, sollecitato dal sindaco di Imperia Claudio Scajola, che dovrebbe vedere riuniti al tavolo dirigenti regionali e nazionali per tentare di risolvere l’impasse. Ma molti rimangono scettici, anche perché a quel conciliabolo probabilmente non parteciperanno tutti coloro che ne avrebbero titolo. “Secondo me per un po’ di giorni non avremo novità – spiega una fonte di partito -. Alla gente non gliene importa niente, sono appena tornati dalle vacanze”.

I nomi in ballo ormai sono arcinoti. C’è la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo, su cui convergono Fratelli d’Italia e buona parte del mondo civico vicino a Giovanni Toti. C’è Pietro Piciocchi, vicesindaco di Genova, spinto nettamente dalla Lega a livello regionale ma anche dalla galassia di Marco Bucci e da altri apartitici che non vedono di buon occhio la parlamentare di espressione totiana. E c’è Carlo Bagnasco, segretario regionale di Forza Italia, sostenuto convintamente dal suo partito, seppur con qualche notevole eccezione a Ponente. Sullo sfondo, infine, c’è ancora lui: il viceministro leghista Edoardo Rixi, cavallo di razza di Salvini, che non vuole candidarsi ma che rischia di essere tirato per la giacca proprio da Giorgia Meloni. Una chiamata alla quale difficilmente potrebbe dire di no, se venissero invocati il “bene della Liguria” e la possibilità di vincere le elezioni. Del resto quasi tutti nel centrodestra lo considerano il più forte.

A questa rosa si aggiunge in teoria un quinto elemento, quel Lorenzo Cuocolo, docente universitario e presidente della Fondazione Carige (ex presidente di Filse) che il manovratore Claudio Scajola continua a chiamare in causa nonostante il rifiuto del diretto interessato: “A chi ha detto di no? Ai giornalisti. Sarebbe molto diverso se la domanda ufficiale gli fosse posta da una coalizione – ha spiegato l’ex ministro in un’intervista a Telenord -. Ho studiato i flussi elettorali di europee e amministrative in Liguria, il centrosinistra rischia di vincere le elezioni regionali, il centrodestra deve allargare i suoi orizzonti per evitare che accada. Cavo, Piciocchi e Rixi sono tutti candidati validi ma confermo che ritengo fondamentale allargarsi per non rischiare di perdere un’occasione. Io non ho alcun interesse personale, ma l‘autorevolezza di Cuocolo viene riconosciuta anche ad altissimo livello“.

Stamattina Genova24 ha lanciato sul proprio canale WhatsApp, che conta circa 17mila iscritti, una domanda a risposta multipla che proponeva le cinque opzioni suddette: “Quale fra questi candidati del centrodestra avrebbe più chance di vittoria?”. Si trattava di una semplice rilevazione a scopo giornalistico e non certo di un sondaggio ufficiale come quelli commissionati dai partiti, sottoposti a regole ben precise e metodologie scientifiche. Ma il messaggio ha iniziato a circolare in varie chat. E gli ambienti politici regionali – come più fonti ci hanno raccontato in giornata – sono letteralmente impazziti nel tentativo di far risultare il maggiore consenso possibile al proprio candidato prescelto.

Se vogliamo un piccolo gioco che – rinunciando a qualsiasi pretesa di rappresentare fedelmente le opinioni dell’elettorato – ci ha restituito in serata risultati piuttosto imprevedibili: Carlo Bagnasco è balzato in testa alla classifica con 925 voti dopo una straordinaria rimonta, Pietro Piciocchi segue a quota 646, Ilaria Cavo si è fermata a 463 dopo la partenza in netto vantaggio, Edoardo Rixi prende “solo” 205 preferenze mentre Lorenzo Cuocolo – che sarebbe rimasto volentieri fuori dal quiz – ha ottenuto appena 37 consensi. Probabilmente, a differenza degli altri, non ha goduto della poderosa mobilitazione via smartphone messa in campo dalle altre forze politiche.

Tre sono i dati che sembrano emergere dall’esperimento. L’universo della Lega, tra militanti e simpatizzanti, sta facendo di tutto per rinforzare l’ipotesi Piciocchi in modo da “salvare” il segretario Rixi da una candidatura che lo costringerebbe a disimpegnarsi dal ministero delle Infrastrutture senza la certezza di vincere. Dall’altra parte è evidente che il nome di Ilaria Cavo – pur premiato dai sondaggi sull’elettorato, quelli veri – sia divisivo nell’ambito della coalizione: non è un mistero ormai che siano stati Rixi e Scajola a frenare sulla sua candidatura. Il trionfo di Carlo Bagnasco, infine, fa riflettere sulla capacità che potrebbe avere ancora l’universo ex berlusconiano di condizionare le scelte. Giova ricordare che gli azzurri hanno recuperato consensi e che alle europee si sono classificati secondo partito del centrodestra, anche in Liguria.

Il verdetto, insomma, sembra vicino ma non imminente. Le trattative andranno avanti a livello regionale e soprattutto a livello romano, senza dimenticare che la Liguria non è un’isola nel mare magnum della politica ma una tessera del mosaico che in questo momento è composto da Umbria ed Emilia Romagna, ma anche Marche, Veneto, Campania, Puglia e Toscana che andranno al voto nel 2025.

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