Attacco

Bucci candidato alle regionali, Linea Condivisa: “Si dimetta subito da sindaco e commissario”

"Questione di correttezza, sarebbe una competizione drogata dallo strapotere del sindaco-doge". Anche il M5s all'attacco: "Rinunci alla carica"

Generico settembre 2024

Genova. “Se Bucci intende candidarsi alla guida della Regione, è doveroso che si dimetta immediatamente dalle sue cariche di sindaco e commissario straordinario“. A chiederlo in una nota è l’associazione Linea Condivisa, all’opposizione in Consiglio regionale e Palazzo Tursi.  “Si tratta di una questione di correttezza nei confronti delle cittadine e dei cittadini genovesi e liguri e di rispetto verso gli altri candidati che parteciperebbero alla competizione elettorale drogata dallo strapotere del sindaco-doge, in una situazione di evidente disparità”, si legge nella lettera firmata da Gianni Pastorino, Rossella D’Acqui e altri esponenti.

La notizia della candidatura di Bucci alla presidenza della Regione per la coalizione di centrodestra “solleva numerosi interrogativi e perplessità”. Come ricorda Linea Condivisa, lo scorso 15 maggio a margine di un convegno a Palazzo Ducale il sindaco smentiva le voci in merito: “Fatemi conoscere queste voci. Io ho un contratto coi genovesi per stare qui fino a giugno 2027 e questa promessa, questo debito coi genovesi voglio mantenerlo fino a giugno 2027″.

“Una presa di posizione netta che sembrava escludere l’ipotesi di una sua candidatura alla guida della Regione. Tuttavia, oggi ci troviamo di fronte a una scelta diversa, che pone inevitabili riflessioni sulla coerenza e sulla trasparenza delle azioni di chi ricopre ruoli istituzionali sia in Comune che in Città Metropolitana – prosegue l’associazione -. È legittimo che chiunque abbia aspirazioni politiche, ma non possiamo ignorare che Marco Bucci attualmente riveste già incarichi di grande responsabilità come sindaco di Genova e commissario straordinario per la realizzazione della nuova Diga Foranea. Per questo, riteniamo fondamentale una scelta di campo chiara e rispettosa degli impegni presi con le cittadine e i cittadini”.

Da qui la richiesta di dimissioni immediate, alle quali Bucci, definito “il sindaco-doge che ha lavorato in questi anni in continuità con il sistema politico della giunta Toti, il cosiddetto modello Genova, e che ha portato la Liguria a questa situazione di stallo e degrado”, non sarebbe obbligato fino all’eventuale elezione in Regione.

“Ricordiamo inoltre che, durante le elezioni regionali del 2020, lo stesso Bucci impose ai suoi assessori le dimissioni in caso di candidatura alla corsa regionale. Oggi, invece, sembra applicare un diverso metro di giudizio. Due pesi e due misure“. Linea Condivisa “chiede trasparenza e correttezza, valori fondamentali per una politica che metta al centro gli interessi delle cittadine e dei cittadini e non le ambizioni personali. È tempo che Marco Bucci faccia una scelta chiara e coerente: non si può essere contemporaneamente sindaco e candidato alla presidenza della Regione“.

Anche il M5s vuole le dimissioni di Bucci: “Al netto delle promesse mancate e alla presa in giro dei cittadini che gli hanno dato fiducia, ci aspettiamo che Bucci rinunci subito alla carica di sindaco, visto che proprio lui nel 2020 pretese che i suoi in Comune dessero le dimissioni in caso di candidatura alle regionali”.

Che dire, a questo punto? Poco, se non che la serietà è un valore sconosciuto, tra le fila del centrodestra, che lo applica di rado e sempre in ritardo – proseguono i pentastellati -. Esattamente come le opere infrastrutturali promesse in anni di propaganda, tutte ancora al palo nonostante i proclami e i tanti soldi (a proposito, Bucci quanti ne ha presi dal 2017 a oggi dalla creatura Change?) spesi insieme a Toti per tagliare nastri e fare campagna elettorale sulla pelle dei cittadini. Cittadini che in nove anni non hanno visto costruire un nuovo ospedale; che sono rassegnati a liste d’attesa infinite indegne di una società civile; che non vedono la fine del Terzo Valico; che ancora sperano di sentirsi protetti dallo scolmatore del Bisagno; che di mese in mese vedono allargarsi l’imbarazzante ritardo sulla Diga”.

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