Protocollo

Tre nuovi casi di dengue a Genova, coppia ricoverata al San Martino. Scatta la disinfestazione

Si tratta di marito e moglie residenti nel levante cittadino e appena rientrati da un viaggio alle Maldive. Il terzo caso è una donna che tornando da Cuba ha fatto tappa alla Foce prima di proseguire per Roma, dove vive

ospedale san martino

Genova. Due nuovi casi di dengue a Genova, cui si aggiunge un altro riguardante una donna che si è fermata nel capoluogo ligure prima di raggiungere Roma, sua città di residenza, e che è attualmente ricoverata nella Capitale. E in città partono nuove attività di disinfestazione per abbassare la densità di zanzare tigre (vettori del virus) nei quartieri in cui i tre hanno soggiornato o risiedono.

I due casi “stanziali” sono marito e moglie residente nel levante cittadino (il Comune renderà note le zone non appena disporrà la disinfestazione) che, rientrati da un viaggio alle Maldive, hanno iniziato a manifestare i sintomi della dengue: febbre, emicrania, dolore agli occhi e alle articolazioni, nausea, dolori alle ossa e ai muscoli accompagnati da prurito. Proprio alla luce del recente viaggio sono stati sottoposti a esami per capire se potessero avere contratto questa malattia infettiva, trasmessa da zanzare di genere Aedes.

Il terzo caso è una donna che, tornando da Cuba, ha fatto tappa alla Foce prima di proseguire il viaggio verso Roma. Quando i sintomi si sono manifestati con intensità si è rivolta a un ospedale della Capitale, che ha poi comunicato i risultati ai referenti genovesi per far scattare i protocolli prima di procedere con il ricovero.

La coppia genovese è ricoverata nel reparto di Malattie Infettive del San Martino diretta dal professor Matteo Bassetti, le condizioni non sono gravi. Nelle prossime ore però scatterà il piano di disinfestazione, come previsto dal Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive e Piano Regionale di Arbovirosi.

La dengue non si trasmette da persona a persona, ma è la zanzara tigre a fare da vettore. Il protocollo di intervento consiste in trattamenti adulticidi e trattamenti larvicidi che vengono eseguiti nelle aree pubbliche e private, se ritenuto opportuno, per ridurre al minimo la presenta dell’insetto nelle zone in cui si sono verificati i casi. A luglio a Genova era stato registrato un caso di dengue, a maggio erano stati ricoverate in ospedale quattro persone, cittadini residenti ad Albenga, Bogliasco, Genova e Chiavari: i primi due provenienti dalle Maldive, gli altri rispettivamente da Brasile e Perù.

Dal 2024 il Comune di Genova esegue interventi antilarvali periodici, da fine maggio a fine ottobre, nelle aree a maggiore rischio zanzare di tutti i Municipi proprio alla luce dei potenziali rischi rappresentati dalle zanzare, che sono tra le altre cose anche vettori del virus West Nile, di cui è stato registrato un caso lo scorso agosto, in zona Albaro. Anche qui il Comune aveva disposto la disinfestazione.

“Nei primi 4 mesi del 2024 sono stati segnalati all’Oms quasi 8 milioni di casi di dengue, con oltre 3mila morti in tutto il mondo.
Negli ultimi 5 anni è stato segnalato un aumento sostanziale dei casi di dengue a livello globale, ma in particolare l’impennata dei contagi ha riguardato la regione delle Americhe, dove il numero di casi aveva già sfondato quota 7 milioni a fine aprile, superando il dato annuale di un massimo di 4,6 milioni di casi nel 2023 – aveva detto Bassetti a fine maggio – Anche in Italia praticamente ogni giorno si segnalano casi che, per ora, sono unicamente di importazione. Il rischio tuttavia è che si possa presto avere focolai autoctoni ovvero che le zanzare tigre del nostro paese possano infettarsi e trasmettere la dengue a chi non ha mai, viaggiato in paesi tropicali e endemici. Le zanzare devono essere considerate come veri e propri killer per l’uomo e come tale dovrebbero essere trattate per la disinfestazione”.

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