Custodia cautelare

Corruzione, concussione, falso e despistaggio: i carabinieri arrestano il comandante dell’Arma della stazione di Cornigliano

Usava le banche dati delle forze di polizia per dare informazioni ai conoscenti, Nell'indagine coinvolti anche un avvocato civilista e un operaio edile. Per loro il gip ha disposto l'obbligo di dimora a Genova

carabinieri generica

Genova. Corruzione, concussione, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio e depistaggio. Sono queste le accuse che hanno portato all’arresto del comandante della stazione dei carabinieri di Cornigliano Davide Oddicini, 52 anni.

Le indagini, coordinate dalla pm Gabriella Dotto sono state condotte dagli stessi carabinieri al guidati dal colonnello Michele Lastella. A insospettire i militari dell’Arma sono stati alcuni controlli di routine sull’utilizzo delle banche dati da cui è emerso che Odicini, aveva effettuato accessi nella banca dati delle forze di polizia controllando alcuni nominativi senza apparente giustificato motivo. 

Il maresciallo avrebbe – secondo l’accusa – fornito in questo modo informazioni ad alcuni conoscenti tra cui un avvocato, che si rivolgeva all’amico carabiniere per avere notizie utili principalmente relative a incidenti stradali.

Inoltre Oddicini, avrebbe fornito informazioni anche un altro suo conoscente, un operaio edile, ottenendo in cambio lavori di muratura gratis nell’abitazione di un’amica. 

In un altro episodio accertato dai carabinieri del Nucleo Investigativo, il sottufficiale avrebbe favorito un amico carrozziere nel recupero di una somma di denaro relativa ad un credito vantato nei confronti di un pensionato per alcuni lavori fatti sulla sua auto.  Il carabiniere in pratica avrebbe detto all’anziano di pagare minacciandolo in caso contrario di denunciarlo per insolvenza fraudolenta.

lnfine il maresciallo, intervenuto per un furto in un negozio, avrebbe effettuato una ricostruzione parzialmente fittizia dei fatti, per contestare il reato di rapina impropria, al posto di quello di furto.

Al termine delle perquisizioni nei confronti degli indagati e di altre persone coinvolte nella vicenda, il maresciallo è stato arrestato e portato in carcere.

L’avvocato e l’operaio, sono accusati il primo di utilizzazione di atti coperti dal segreto d’ufficio ed accesso abusivo a sistema informatico delle banche dati e il secondo di corruzione ed accesso abusivo a sistema informatico delle banche dati in concorso. A casa dell’avvocato, i militari hanno trovato nascosti in alcune borse circa 70 mila euro in contantiPer loro  il gip ha disposto l’obbligo di dimora nella provincia di Genova con divieto di allontanarsi dall’abitazione in orario serale/notturno.

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