Ultimo atto?

Alberi a Brignole, completati gli abbattimenti ma la protesta non si ferma: “Erano tutti sani” fotogallery

Dopo l'ultimo taglio questo pomeriggio nuovo presidio nei giardini di fronte alla stazione: "Manterremo alta l'allerta"

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Genova. Con i tagli della scorsa notte da parte dei tecnici di Aster, sono state completate le operazioni di abbattimento degli alberi dei giardini di Brignole considerati a rischio da parte della amministrazione civica. In tutto quindici esemplari divisi tra le aiuole prossime a via Thaon di Revel e quelle vicino a via Cadorna. Le operazioni, come visto in questi giorni, sono state accompagnate dal presidio di protesta di numerosi cittadini e attivisti per l’ambiente, che in questi giorni hanno tenuto vita ad una mobilitazione costante per fermare questo intervento.

All’alba, poi, il sopralluogo degli esperti delle associazioni ambientaliste sui tronchi tagliati:Erano tronchi sani – hanno commentato – ieri sera è stato abbattuto il grande pino centenario all’edicola di piazza Verdi. Dalla verifica del legno l’albero era privo di carie e di evidenti patologie”. Una situazione che si è ripetuta in questi giorni e che ha acuito lo scontro con l’amministrazione civica la quale ha preso questa drastica decisione per motivi di sicurezza.

“Una sicurezza che però viene usata a seconda della convenienza – aveva detto Stefano Fera, presidente di Italia Nostra Genova nei giorni scorsi – Qua è stata usata la massima urgenza, senza peraltro mettere alcuna transenna preventiva o cautelativa, mentre in altre situazioni che abbiamo segnalato, le cautele non vengono nemmeno prese in considerazione, come per la grande nuova diga il cui progetto ha mostrato molti aspetti critici ma si è voluti andare avanti lo stesso“.

L’assenza di comunicazione e transenne è stato oggetto di un esposto depositato venerdì scorso dal Circolo Nuovo Ecologia: “Il gestore dell’edicola questa mattina era furioso – raccontano gli attivisti – non per il pino tagliano, ma per il fatto che non era stato avvertito, né del rischio crollo né del taglio”. Sul posto anche i rappresentanti della Rete Genovese dei Comitati, che in questi mesi ha chiesto più volte all’amministrazione confronti aperti sui tanti progetti che “prenderanno terra” nei quartieri genovesi, tra cui quelli legati alla mobilità. Ma non solo: “Il piano del verde genovese non è chiaro – spiegano – come non è chiara la politica di gestione delle nostre alberature di pregio. Non si fa nulla se non tagliare, spesso in fretta e furia come in questo blitz agostano”.

La protesta quindi non si ferma: nel pomeriggio sul posto si rinnoverà il presidio dei cittadini e degli attivisti – insieme agli artisti di strada che in questi giorni hanno protestato per il nuovo regolamento che entrerà in vigore il prossimo 1 settembre – per ragionare insieme su come portare avanti questa “agitazione” che – ed è questa l’intenzione – si manterrà operativa su altri possibili e futuri fronti cittadini.

 

 

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