Ulteriore accusa

Spinelli e Signorini al casinò di Saint Vincent due settimane prima degli arresti: la Procura contesta una nuova ipotesi di corruzione

Intanto in questi giorni i legali dell'ex presidente del porto hanno cominciato a sondare con i pm un possibile accordo per un eventuale patteggiamento

spinelli signorini

Genova. Non solo Montecarlo e Las Vegas. Quindici giorni prima degli arresti del 7 maggio l’imprenditore Aldo Spinelli e l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini erano andati a giocare anche al casinò di Saint Vincent (Aosta).

Per questo la procura di Genova contesta nei loro confronti una nuova ipotesi di corruzione. La nuova iscrizione emerge dalle carte depositate in vista del processo immediato che inizierà il 5 novembre per Toti e Spinelli oltre che per Signorini nel caso in cui dovesse decidere di non patteggiare.

Nei giorni scorsi, infatti, i suoi legali Enrico e Mario Scopesi hanno avviato i primi contatti con i pm Federico Manotti e Luca Monteverde. In caso di patteggiamento, la nuova accusa verrebbe conteggiata nel calcolo della pena. Per Signorini il patteggiamento potrebbe essere l’unica soluzione per evitare di tornare in carcere in caso di condanna, ma anche per poter cominciare a costruirsi una nuova vita visto che al momento l’ex numero uno del porto di Genova ed ex ad di Iren è senza lavoro e senza reddito.

Secondo l’accusa Spinelli avrebbe pagato soggiorni in alberghi di lusso e puntate al casinò, oltre a regali per la fidanzata, all’allora presidente del porto in cambio di favori per le concessioni. Due degli ultimi viaggi al casinò sono del 19 aprile, appunto in Valle d’Aosta, e poi il 26 aprile a Montecarlo.

Nell’informativa la guardia di finanza spiega che Spinelli sceglie Saint Vincent dopo che “la casa da gioco monegasca aveva iniziato ad addebitare i costi delle permanenze, rifiutando l’inserimento nella linea di credito dedicata”.

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