Retroscena

Regionali: ecco le mosse dei totiani tra ricandidature, incertezze e cambi di casacca

I fedelissimi (ormai pochi) troveranno posto in un'unica lista civica. In uscita Lilli Lauro, in bilico Marco Scajola. Sempre più probabile la candidatura di Ilaria Cavo

Generico agosto 2024

Genova. Quattro anni fa la lista arancione di Giovanni Toti era il carro migliore su cui salire, prima forza della coalizione col 22,6% dei voti. Oggi, all’indomani dell’inchiesta che ha travolto la Regione e alla vigilia di elezioni dall’esito molto incerto, anche la galassia dell’ex governatore si trova in subbuglio. I veri fedelissimi sono rimasti ormai in pochi, tra gli altri c’è chi lavora da tempo per riposizionarsi, ma d’altro canto nessuno ha mai pensato che la “quarta gamba” del centrodestra in Liguria potesse essere accantonata tout court e riassorbita nei partiti tradizionali. Ed è per questo che alcuni non vogliono scendere da quel carro.

Una premessa necessaria: se l’investitura – come sembra ormai molto probabile – ricadrà su Ilaria Cavo (ma anche se riprendesse quota l’opzione Pietro Piciocchi), allora non ci sarà una Lista Toti, ma un’unica lista legata al candidato presidente che terrà insieme i seguaci dell’ex governatore e le analoghe realtà politiche legate ai sindaci civici (come Genova, Imperia, La Spezia e Sarzana). In pratica lo stesso modello inaugurato da Toti nel 2015 e consacrato nel 2020. Il brand e il logo non ci sono ancora, ma la geometria è definita. Nell’ipotesi di una candidatura politica – l’unico nome sul tavolo è quello di Carlo Bagnasco di Forza Italia – le liste potrebbero invece sdoppiarsi, una a sostegno del presidente e l’altra a traino arancione.

Detto questo, tra chi è sicuro di giocare in questa squadra c’è senz’altro Giacomo Giampedrone, non solo assessore regionale ma anche amico personale e vicino di casa di Giovanni Toti, che spesso ha fatto da trait d’union nei quasi tre mesi di arresti domiciliari. E c’è Alessandro Bozzano, diventato capogruppo in Consiglio regionale dopo l’addio amaro di Angelo Vaccarezza che è passato nelle fila di Forza Italia poco prima che scoppiasse il terremoto giudiziario. Verso la ricandidatura anche Daniela Menini, molto nota in Val di Vara.

Tra i nomi dati in partenza verso altri lidi figura quello di Lilli Lauro, politica di lungo corso nel centrodestra, prima in Forza Italia e poi nella Lista Toti, ritenuta ormai vicinissima a Fratelli d’Italia. Lei, per ora, non conferma nulla e spiega che “è presto” per questi ragionamenti, ma fonti del partito di Giorgia Meloni riferiscono che l’operazione è ormai a buon punto. Si attende insomma l’ufficialità. In bilico anche l’assessore Marco Scajola, anche lui accostato da settimane a Fratelli d’Italia, sebbene alcuni ritengano che alla fine possa restare nel mondo civico totiano.

D’altro canto i riposizionamenti adesso sono all’ordine del giorno e non solo nella Lista Toti: oggi ha suscitato clamore l’addio alla Lega del presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei (definito dalla senatrice Pucciarelli “l’ennesimo voltagabbana”) preceduto dall’uscita di Brunello Brunetto. Potrebbero ricollocarsi, secondo i rumors, tra Forza Italia – che aveva già acquistato Mabel Riolfo oltre al ritorno di Vaccarezza – e Fratelli d’Italia. Da capire anche cosa farà il camaleontico Giovanni Boitano, ex assessore di Claudio Burlando, poi subentrato nella lista di Raffaella Paita, passato infine al gruppo di Toti. Pare che sia stato contattato per la lista civica di Andrea Orlando, candidato in pectore dei progressisti.

Nella vicenda del presunto voto di scambio tra le carte della maxi inchiesta della Procura è coinvolto Domenico Cianci, forte di un largo consenso nel Tigullio. Potrebbe lasciare il posto a Mentore Campodonico, presidente del Consiglio comunale di Rapallo. L’altro consigliere indagato, Stefano Anzalone, era già uscito dalla Lista Toti per rimanere in maggioranza nel gruppo misto. Poco prima delle dimissioni ha lanciato un logo misterioso su sfondo rosso, Vinci Liguria. “Non mi occupo di formazione di liste e scelte di candidature”, si è limitato a rispondere oggi.

Dalla corte genovese di Marco Bucci la lista civica pescherà gli assessori Marta Brusoni e Matteo Campora, probabilmente anche Francesco Maresca e il presidente del Municipio Levante Federico Bogliolo. Escluso invece che Pietro Piciocchi voglia tentare il salto in piazza De Ferrari senza la candidatura alla presidenza. Voci insistenti parlano di un’entrata in campo anche per Jessica Nicolini, portavoce di Toti in entrambi i mandati. Di certo la partita sarà difficile per tutti, essendo improbabile che questa formazione possa eguagliare il risultato elettorale di quattro anni fa.

Alla galassia arancione appartiene pure Ilaria Cavo, coordinatrice della Lista Toti in Liguria e deputata di Noi Moderati, in assoluto la favorita per la corsa alla presidenza. La sua candidatura, però, sarebbe “di coalizione” e nessuno in particolare mira a intestarsela, anche per non assumersi la responsabilità di un’eventuale sconfitta. In queste ore sono partiti nuovi sondaggi interni per trovare in extremis un “civico puro”, in particolare il giurista Lorenzo Cuocolo, ex presidente di Filse e oggi presidente della Fondazione Carige, che tuttavia non sembra affatto intenzionato a cambiare idea dopo aver già declinato. Restano alcune chance per il vicesindaco genovese Pietro Piciocchi, prima scelta della Lega, che potrebbe metterlo sul tavolo come contropartita in cambio del Veneto a Fratelli d’Italia.

E il futuro di Giovanni Toti? Dal suo entourage riferiscono che è concentrato solo sul suo libro e sulla difesa in vista del processo che inizierà il 5 novembre. Le voci che ipotizzano una sua candidatura alle elezioni suppletive qualora Ilaria Cavo liberasse il seggio in quota uninominale alla Camera sembrano piuttosto irrealistiche. Se un futuro politico per Toti esiste ancora – dicono in molti nel centrodestra – sarà almeno dopo il primo grado di giudizio. Altrimenti, come ha detto lui stesso dopo la liberazione, “ci sono tanti modi di fare politica”.

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