Trattative

Regionali, dialogo Orlando e Pirondini: centrosinistra alle battute finali per il candidato

Si avvicina il 31 agosto fissato dalla coalizione come il termine oltre il quale la mancanza di un candidato sarebbe stata motivo di preoccupazione. La partita si gioca tra Genova e Roma

orlando pirondini

Genova. Il 31 agosto non è la mezzanotte di Cenerentola per il centrosinistra alle prese con la definizione del candidato alle prossime elezioni regionali in Liguria tuttavia erano in tanti ad auspicare che le riserve sul nome fossero sciolte entro la fine del mese, una scadenza che fino a qualche settimana fa sembrava fin troppo in là con il tempo.

Ma se difficilmente sarà la Festa dell’Unità di Sant’Olcese, sabato sera, il momento in cui si conoscerà il nome di chi correrà per la coalizione – a quell’appuntamento Andrea Orlando ci sarà – è vero però che le trattative sembrano essere arrivate alle battute finali. A questo punto l’attesa potrebbe anche essere dettata dalla volontà di capire cosa faranno gli avversari.

Nelle ultime ore Andrea Orlando e Luca Pirondini si sono parlati a lungo. Il senatore del M5s, come noto, ha messo sul tavolo della coalizione la propria candidatura come alternativa a quella dell’ex ministro. Una mossa, ha detto Pirondini, leale, non di contrapposizione ma di arricchimento, e non attuata per alzare il tiro sulle richieste dei pentastellati nell’ambito dei giochi di forza di coalizione. Leggesi: o noi, o Italia Viva.

Certo è che la strategia potrebbe servire al Movimento 5 Stelle per ritagliarsi uno spazio e un palcoscenico favorevoli in vista dell’appuntamento alle urne. Anche perché se il candidato dovesse essere l’esponente Pd, figura in tutto e per tutto organica al mondo dei partiti, molti elettori del Movimento potrebbero uscirne delusi con il rischio di un risultato a cifra singola.

D’altronde, una corsa del M5s al di fuori della coalizione non è mai stata neppure presa in considerazione – i pentastellati rischierebbero di essere considerati la causa di un’eventuale sconfitta – e comunque bisogna ricordare che nei mesi passati neppure Giuseppe Conte aveva mai disdegnato il nome di Andrea Orlando, anzi.

Ad ogni modo, al di là tra i diretti interessati, molto si continua a giocare a Roma e oltre agli incontri ripetuti tra i dirigenti nazionali dei partiti (M5s e Pd in primo luogo), bisognerà attendere che anche Elly Schlein torni pienamente operativa, anche per sbloccare l’impasse sul ruolo di Italia Viva nel campo largo in Liguria e nel resto del Paese.

Perché se Matteo Renzi e la segretaria del Pd vorrebbero tradurre in alleanze sui territori l’abbraccio iconico con la maglia della nazionale politici di calcio, altra cosa è arrivare a una quadra nel concreto. In Liguria l’apparentamento non convince non solo e non tanto il M5s, ma neppure le altre forze, dai rossoverdi a personaggi come Gianni Pastorino o Ferruccio Sansa il “no” a Italia Viva è quasi implorato, quotidianamente, ai vertici del Pd.

In questo quadro generale non c’è ancora una data e una cornice per il “tavolo di coalizione” chiesto a gran voce anche dai centristi di Azione oltre che dai militanti dei vari partiti in gioco.

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