Genova. Slittano ancora i tempi per il prolungamento della metropolitana a Martinez, nel quartiere di San Fruttuoso. Nello studio di pre-fattibilità redatto da Rina e Metropolitana Milanese per la “rivisitazione” del progetto definitivo, approvato a luglio dalla giunta, viene spiegato che il “punto zero” è il completamento dei lavori di ampliamento dell’impalcato di via Archimede e che, a partire da quella data, “la durata complessiva dei lavori risulta essere pari a due anni“.
In altre parole rischia di sfumare l’obiettivo di attivare la nuova stazione alla fine del 2025: a conti fatti il cantiere potrebbe concludersi nel 2027, tenendo conto che le operazioni di adeguamento del fornice devono ancora iniziare. L’assessore alla Mobilità Matteo Campora è invece convinto che si possano anticipare i tempi: “Nei primi mesi del 2026 avremo la stazione, ce la facciamo – spiega -. Il problema è l’interferenza con le officine di Trenitalia. Avremo dovuto aspettare il trasferimento a Savona, Trenitalia si era impegnata a farlo entro il 2019 ma i tempi da parte loro non sono stati rispettati. Questa progettazione non comporta interferenze”.
In effetti l’aggiornamento del progetto si è reso necessario per evitare l’interferenza coi binari al servizio delle officine ferroviarie di piazza Giusti che non saranno dismesse prima della seconda metà del 2026. Per questo, come avevamo anticipato negli scorsi mesi, la stazione di piazza Martinez dovrà essere arretrata di 95 metri rispetto alla configurazione originaria, risultando quindi all’altezza di via Giacometti. In questo modo il prolungamento della metropolitana sarà indipendente dai tempi di Trenitalia e dalla disponibilità delle aree.
Lo spostamento della stazione, però, obbliga a stravolgere il collegamento con piazza Martinez per i passeggeri. Proprio per non attraversare i binari in entrata e uscita dalle officine, verrà noleggiata una passerella pedonale sopraelevata in elementi metallici prefabbricati, con una luce libera di circa 45 metri, che arriverà alle spalle dell’ultimo edificio di via Giacometti. Da qui il percorso proseguirà per poi sbucare a levante della scuola Marconi. Nella configurazione definitiva, una volta dismesse le officine, l’accesso avverrà attraverso un passaggio a raso ricavato sull’ex sedime ferroviario, risparmiando circa 50 metri di percorso. Tuttavia, in caso di ulteriori ritardi da parte di Trenitalia, la passerella provvisoria potrebbe essere dimensionata come “opera definitiva” destinata a durare per un periodo superiore ai due anni.
La stazione, inoltre, non avrà più una sola piattaforma centrale (come nel progetto originario) ma due banchine laterali in modo da ridurre gli ingombri sul sedime ferroviario. Il progetto prevede una copertura con travi prefabbricate in calcestruzzo armato precompresso che sostengono aiuole lineari di “verde estensivo a bassa manutenzione” e pannelli fotovoltaici. Ogni banchina avrà due scale fisse e due ascensori.
Ciò che influisce sulle tempistiche tuttavia non è lo spostamento della fermata, ma la necessità di allargare l’impalcato che sovrasta via Archimede. “Solo a seguito di tali attività – si legge nello studio – alla luce delle condizioni al contorno derivanti dall’appalto in capo a Rfi, si potrà creare l’accesso carrabile alle restanti aree di cantiere lato levante fino alla futura stazione Martinez e relativo tronchino”. Ma la rampa di corso Galilei sarà inaccessibile per lavori di rifacimento almeno fino a dicembre 2024 (e probabilmente ci saranno alcuni mesi di ritardo, come scrivono i progettisti), quindi nel frattempo Trenitalia dovrà garantire un accesso alternativo da piazza Giusti. “Nelle fasi successive di progettazione – spiegano ancora i tecnici – si valuteranno possibili modalità di riduzione delle tempistiche esecutive, comunque pesantemente condizionate dalle limitazioni di accessibilità e dalle interferenze con l’operatività delle officine Trenitalia”.
Come previsto, la variante comporterà un aggravio dei costi rispetto alle previsioni del progetto definitivo. La differenza stimata è di quasi un milione e mezzo di euro. I lavori della tratta Bignole-Martinez erano stati aggiudicati alla fine del 2020 al consorzio Metrogenova composto da Conpat e da ReseArch con un finanziamento di 18 milioni per il primo lotto.
Con lo spostamento di Martinez verso ponente sarà tutto da ripensare il secondo lotto, escluso dall’appalto in questione, che prevedeva un parcheggio di interscambio e il collegamento pedonale con Terralba. Per questa tranche i fondi sono disponibili all’interno dello stanziamento da 74 milioni che copre anche la prosecuzione verso Rivarolo. L’altro nodo riguarda l’ulteriore prolungamento verso San Martino, con due stazioni sotto via Mosso e il Monoblocco. Ma in ogni caso bisognerà attendere la dismissione del polo manutentivo.
È dal 2012, anno della faticosa apertura del capolinea di Brignole, che i residenti di San Fruttuoso attendono il prolungamento della metropolitana, un obiettivo semplice sulla carta (700 metri di tracciato senza alcuno scavo) che si è rivelato poi molto più complesso del previsto. “Forse distratti dall’affaire Skymetro la giunta Bucci ha accumulato i ritardi, criticità prevalentemente dovute alla mancata sintesi con le ferrovie sulla destinazione delle aree in cui è previsto il prolungamento – accusa il comitato Metro San Fruttuoso -. Fine lavori prevista per inizio 2027, una presa in giro in considerazione dei numerosi annunci che si sono susseguiti dal finanziamento dell’opera datato 2017, anno di insediamento della giunta Bucci”.
Anche la variante di progetto per la stazione on convince i cittadini: “Il nuovo layout della stazione prevede un percorso pedonale molto lungo e tortuoso per scavalcare i binari ferroviari che resteranno in esercizio: da piazza Martinez si dovranno percorrere infatti circa 300 metri a piedi per raggiungere la nuova stazione contro gli iniziali 90. Anche l’uscita della fermata verso piazza Terralba, più volte prospettata, con questa variante scompare e viene rimandata a incerto futuro. Come comitato, vista la necessità di aggiornare il progetto, abbiamo l’auspicio che si valuti la possibilità di installare una passerella pedonale anche in direzione sud per raggiungere via Tolemaide e consentire l’accesso alla stazione anche dal quartiere della Foce e poter realizzare l’interscambio con le linee bus provenienti dal levante.
“La vicenda demoralizza i residenti ormai illusi da promesse e stufi di ipotesi che sembrano mostrare sempre di più l’assenza di una visione complessiva sui prolungamenti del metro e sulla trasformazione di aree di cui il quartiere avrebbe bisogno – aggiunge il comitato -. L’impressione è che l’importante sia annunciare in continuazione per sembrare di non essere fermi, eppure sui cantieri del metro a San Fruttuoso tutto sembra cristallizzato. Ora bisogna fare presto, aggiornare il progetto per renderlo esecutivo e mettere in opera quanto previsto, per rispettare la scadenza del finanziamento fissata per il 31 dicembre 2026, data che si avvicina e rischia di compromettere un’opera così attesa”.