Leggenda genoana

Genoa, Vincenzo Torrente sul mercato: “Squadra che può regalare grandi soddisfazioni al popolo rossoblù”

Quindici anni con la maglia rossoblù, vincendo ad Anfield e marcando anche Maradona: "Scoglio mi disse: tu marchi il numero dieci del Napoli"

Genova. Ci sono certi giocatori che rimangono a lungo nei ricordi dei propri tifosi. Le ormai sempre meno frequenti bandiere, quelle che hanno talmente tanto attaccamento da vestire per svariati anni la stessa maglia.

Il Genoa nel corso della sua storia ne ha avute diverse, tra cui uno dei giocatori che vinse ad Anfield contro il Liverpool il 18 marzo 1992. Quindici anni in maglia rossoblù con 457 presenze, un baluardo della storia del Genoa: Vincenzo Torrente.

Presente alla presentazione del libro “Il mio Genoa” di Gessi Adamoli in provincia di Savona, precisamente a Bergeggi, Torrente ha ripercorso alcune tappe della sua carriera insieme ad altri rossoblù come Ramon Turone e Luca De Prà, con la presenza di Pinuccio Brenzini, Fabrizio Calzia e parte dell’amministrazione locale:  “È stata una bellissima serata, mi ha fatto piacere essere qui a Bergeggi e soprattutto un saluto ai ragazzi del mio club di Savona e anche agli altri ‘malati del Genoa’. Siamo un po’ tutti malati del Genoa ed è stato molto piacevole poter parlare del nostro amato Genoa. È un amore interno. Qualcosa che scorre nelle vene, difficile da spiegare ma soltanto chi è il genoano può capirlo“.

L’ex difensore parla della sessione di mercato appena conclusa. Il suo è un giudizio positivo che contiene molta fiducia nel progetto: “Sono partiti giocatori importanti, ma sono rimasti anche giocatori importanti e ne sono arrivati altri che possono far bene. Io penso che questa squadra possa regalare grandi soddisfazioni al popolo rossoblù. Dando continuità a un progetto tecnico che ormai da più di due anni, io penso che possano far bene”. Così come è massima la stima nei confronti di mister Alberto Gilardino: “Parlano i numeri, quello che sta facendo e la continuità che sta dando al progetto tecnico. Cresce di anno in anno, è un allenatore che conosce la piazza e che ha dato un’identità ben precisa. Sta facendo veramente un grandissimo lavoro“.

“È stato uno dei allenatori più importanti che ho avuto. Si è parlato tanto del suo modo di fare, era un grande allenatore”. Durante la serata si avvertiva l’emozione di Torrente nel parlare di Franco Scoglio. “Il Professore” è stato protagonista di diversi aneddoti, tra cui quello in un Genoa-Napoli del 1989 per un duello in campo decisamente probante: “Ricordo che quel giorno il Napoli aveva il dubbio se avesse giocato con Careca, Carnevale e Maradona. Careca fece la rifinitura ma non giocò in quell’occasione, giocò Mauro. Arrivò la formazione negli spogliatoi e Scoglio diede le marcature. Però mancava quella più importante: quella su Maradona. Qualcuno glielo disse, lui fece finta di niente. Mentre stavamo per uscire si avvicinò a me e mi disse: “Tu marchi il numero 10 del Napoli”. Questa cosa mi fece sorridere, soprattutto perché non voleva caricarmi di troppa responsabilità e soprattutto mi colpì il fatto che mi disse il numero 10 del Napoli. Sapevo che giocavamo con Napoli, quindi anche lui era abbastanza teso“.

Quindici stagioni su diciannove sono state disputate con i colori rossoblù. Un amore viscerale che Torrente ha provato sin dal primo giorno nel 1985: “È stato un colpo di fulmine. Io mi sono innamorato subito della città, del popolo rossoblù, della maglia. Orgoglioso e onorato di aver dato tutta la mia carriera al Genoa. È stato un percorso bellissimo, di grandi emozioni. Per me il Genoa è tutto. Il Genoa mi scorre nelle vene, come a tutti i tifosi genoani“.

 

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