Periodo positivo

Cus Genova Rugby sugli scudi: l’esperienza di Nostro e Juvara in Nazionale Under 18

Entrambi i giocatori sono cresciuti in biancorosso ed entrambi sono stati impegnati nell’ultima stagione alla St. Fintan's High School, in Irlanda

Genova Rugby

Genova. Continuano le soddisfazioni in casa CUS Genova Rugby. Il mese di luglio ha sorriso al Settore Giovanile della palla ovale biancorossa portando ben due atleti cresciuti allo Stadio Carlini-Bollesan tra gli Azzurrini al Raduno della Nazionale U18 a Parma. Trattasi di Giovanni Nostro, alla sua seconda convocazione, e di Tommaso Juvara, al suo debutto.

Entrambi i giocatori sono cresciuti in biancorosso ed entrambi sono stati impegnati nell’ultima stagione alla St. Fintan’s High School, in Irlanda, monitorati attraverso il Project Exiles, ideato dalla FIR per gli atleti al di fuori dei confini italiani. Nostro, già presente al Raduno de L’Aquila ad inizio luglio, anche quest’anno proseguirà la sua avventura sportiva e studentesca in terra irlandese. Juvara ha invece deciso di rientrare, conquistando la convocazione al Centro di Formazione Permanente U19 della FIR a Milano, con cui si allenerà durante la settimana rientrando poi nel weekend per le partite.

Guidati dallo staff presieduto da Paolo Grassi, dal 22 al 25 luglio i due atleti genovesi hanno avuto anche il piacere di misurarsi in tre test match contro Scozia, Galles e Irlanda. Sconfitta di misura contro i gallesi e vittorie contro scozzesi e irlandesi, tra i quali era presente anche Michael, compagno di squadra alla St. Fintan’s.

«Anche quella di Parma è stata un’esperienza molto formativa e che mi ha permesso di imparare un sacco di cose», afferma Giovanni Nostro. «Diciamo che le partite sono andate molto bene», aggiunge, «e che l’esperienza in un college molto simile a un castello e condiviso con tutte le selezioni nazionali presenti ha reso bellissimo questo raduno». Quale il livello dei test match? «Sicuramente un livello molto alto», racconta l’atleta, «abbiamo vinto bene con Irlanda e Scozia ed è un peccato non essere riusciti a vincere anche contro il Galles ma in generale siamo contenti dei risultati».

Curioso l’incontro con Michael, compagno di squadra irlandese nell’esperienza all’estero. «Abbiamo scherzato con lui ed è stato bello trovarci in questa occasione», afferma Nostro, «ma sono contento che alla fine l’abbiamo spuntata noi (sorride, n.d.r.)». «Devo dire che è stato molto bello essere al Raduno con Tommaso (Juvara, n.d.r.)», aggiunge, «è sempre un piacere continuare questo percorso insieme a lui». Quale l’aneddoto che porterà con sé? «Sicuramente quando mi hanno consegnato la maglia numero dodici», racconta, «ma anche l’atmosfera che c’era la sera prima delle sfide».

«Sono cresciuto al CUS Genova da quando avevo otto anni», racconta invece Tommaso Juvara, al debutto con gli Azzurrini. «L’ultima stagione l’ho passata in Irlanda insieme a Giovanni ma ora ho deciso di rientrare in Italia per proseguire la mia formazione qui». Al momento si sta allenando con la formazione U18 del CUS, pronto a prendere parte al Centro di Formazione Permanente a Milano, con l’obiettivo un giorno di far parte della prima squadra del CUS Genova.

Che esperienza è stata a Parma? «Di grandissima formazione per me», racconta Juvara, «c’era uno staff di grande spessore e alcuni dei ragazzi più forti d’Italia, inoltre è un’esperienza che ho avuto il piacere di condividere con Giovanni (Nostro, n.d.r.)». «Devo dire che se prima ero innamorato di questo sport ora lo sono ancora di più in quanto questo raduno ha cambiato il mio modo di vedere questo sport», aggiunge con emozione, «il momento in cui ho messo piede in campo lo ricorderò sempre». «Ho capito in quel momento di aver raggiunto uno dei miei obiettivi», spiega, «in quanto fin da piccolo sognavo di vestire la maglia azzurra». Quale il momento che rimarrà indelebile? «Il momento in cui ho ricevuto la maglietta numero otto», conclude, «il momento più bello di tutta l’esperienza».

Grande esperienza in Azzurro, dunque, per Giovanni e Tommaso, con l’augurio che sia solamente l’inizio di un grande percorso.

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