Richiesta ritirata

Corruzione, dopo il no della Procura gli avvocati rinunciano all’istanza e Aldo Spinelli resta ai domiciliari

La rinuncia dopo aver appreso del parere negativo della Procura. Il nodo resta la proprietà delle quote delle aziende

spinelli

Genova. Mentre l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti vive le sue prime ore da uomo libero, diversa sorte tocca all’amico Aldo Spinelli che resta ai domiciliari, dove si trova dal 7 maggio dopo l’arresto per corruzione.

Gli avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza ieri pomeriggio hanno infatti rinunciato all’istanza di revoca o attenuazione della misura cautelare che avevano chiesto martedì.

Dopo aver appreso dalla stampa che il parere dei pm era negativo anche rispetto all’attenuazione della misura i legali di Spinelli hanno valutato più utile rinunciare all’istanza piuttosto che ricevere la quarta ordinanza di rigetto alla scarcerazione, di cui tre emesse dalla giudice Faggioni e una quarta dal tribunale del riesame.

E proprio  il parere del Riesame ha pesato sul parere negativo dei pm .

Per i giudici del Riesame, l’attenuazione della misura con l’interdizione dalle cariche aziendali invocata dalla difesa nella richiesta, non è sufficiente a impedire la reiterazione del reato anche perché Spinelli non ha commesso i reati che gli vengono contestati “grazie alle cariche rivestite nelle società del suo gruppo e nell’ambito dei poteri ricollegabili a quelle stesse cariche”. Non si tratta infatti di “reati di natura fallimentare o in materia di evasione delle imposte” oppure di “illeciti commessi nelle proprie funzioni di rappresentanza, amministrazione o di un’autonoma forma di responsabilità per gli illeciti amministrativi”.

Quindi in sostanza Spinelli resta in grado di reiterare il reato perché quelle aziende da cui si è formalmente “dimesso” restano di sua proprietà. “Permane un evidente interesse economico dell’indagato al buon andamento economico delle società facenti parte del gruppo imprenditoriale da lui creato – aveva scritto il Riesame – atteso che Spinelli – detiene ancora importanti quote delle predette società e dunque non può di certo ritenersi indifferente al loro andamento”.

La giudice Faggioni stamattina di fronte alla rinuncia formale ha emesso un breve decreto di “non luogo a provvedere”.

E’ probabile che i difensori quindi studino qualche ulteriore strategia per fornire maggiori garanzie ai giudici come la cessione delle quote societarie

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