Vertenza

Trasporto pubblico, Usb in allarme per la tenuta dei conti: “Non si tocchi il personale”

Da Regione Liguria coperto solo il 50% del fabbisogno, in attesa di nuovi fondi nazionali al momento ancora bloccati

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Foto d'archivio

Genova. A pochi giorni dall’incontro avvenuto tra Regione Liguria e sindacati, continua a destare preoccupazione la quota dei fondi destinati al trasporto pubblico che arriverebbe al 50% del fabbisogno, in attesa di un nuovo sblocco di fondi nazionali ancora in alto mare.

Per questo motivo il sindacato di base Usb si prepara alla battaglia: “Siamo molto preoccupati – scrive la Rsa Amt di Usb – fermo restando lo stallo dei fondi stanziati dal governo (4.9 miliardi come 14 anni fa) a riguardo le aziende di Tpl devono fare fronte a un aumento dei costi (carburante, energia in primis) se poi andiamo a sommare gli aumenti di costi diretti ed indiretti a seguito di scelte aziendali discutibili volte a compiacere amministratori manager e politici a cui piace mettersi in mostra coi soldi pubblici del Tpl ma che nel momento di bisogno del settore fanno orecchie da mercante, questo tipo di situazioni è già stato vissuto in passato e la soluzione è stata il taglio dell’ integrativo ai dipendenti”.

“Si sprecano centinaia di migliaia di euro, in certi casi milioni, per andare dietro a limitazioni a 8 metri in zone vip o capolinea spacchettati, affitti di locali aziendali evitabili, servizi a chiamata che si accavallano al servizio di linea, pass per ultrasettantenni poi però, se mancano i fondi si pesca nelle tasche del personale, ecco , vogliamo essere chiari fin da subito: questa volta no!”

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