Il documento

Toti ai domiciliari, depositato il ricorso in Cassazione: “Il Riesame chiede il pentimento come nel Medioevo”

Nelle 40 pagine del documento l'avvocato Stefano Savi contesta il pericolo di reiterazione "solo astratto" e ribadisce: "Con quello che gli è successo è da escludere che possa ripetere certi comportamenti"

giovanni toti

Genova. “La funzione dell’interrogatorio delineata dall’ordinanza ricalca quella della confessione giudiziale nel processo canonico penale di epoca medievale”. Lo scrive l’avvocato Stefano Savi nel ricorso depositato in Cassazione contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame che ha confermato i domiciliari per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

“Il Riesame chiede il pentimento come nel medioevo”

In quel modello – scrive il legale “era richiesto al reo il riconoscimento della sua colpevolezza ed il successivo pentimento che gli avrebbe consentito di emendarsi, garantendogli la riconciliazione con Dio e con la Chiesa”. Ma nel diritto moderno, sottolinea l’avvocato, “non si può ritenere necessaria la confessione intesa come piena ammissione di responsabilità rispetto alla formulazione della accusa”. Il riesame aveva ripercorso il lungo interrogatorio del governatore mettendo il rilievo, passaggio dopo passaggio, come Toti avesse ammesso i fatti eclatanti scanditi dalle intercettazioni ma avesse poi escluso di aver compiuto atti illeciti.

L’avvocato di Toti ha impugnato l’ordinanza in particolare sotto i profili della “manifesta irragionevolezza” ma anche “contraddittorietà e illogicità della motivazione”.

Nelle 40 pagine del ricorso Savi evidenzia fra l’altro “il tono, ai limiti della irrisione, con il quale viene trattato un tema così serio e, in particolare, una dichiarazione di ferma volontà da parte di una persona che si trova in stato di restrizione della propria libertà personale”. Il riferimento è al passaggio dell’ordinanza in cui il tribunale del Riesame dice in sostanza che se Toti ha dovuto farsi spiegare dagli inquirenti perché quello che ha fatto è reato c’è il rischio di reiterazione del reato.

“Pericolo di reiterazione solo astratto”

Ancora, nel documento l’avvocato rileva come l’ordinanza del Riesame “non considera più l’occasione elettorale quale elemento dirimente ai fini della valutazione circa l’esistenza di una concreta occasione di reato, ma introduce riferimenti del tutto generici e privi di riscontri fattuali e documentali”. In pratica secondo la difesa se la giudice Faggioni nel rigettare la richiesta di revoca della misura per il rischio di reiterazione del reato aveva fatto riferimento alle elezioni europee del 2025, il Riesame è andato ben oltre. “Nel provvedimento impugnato eventuali elezioni perdono del tutto di rilievo assumendolo, invece, circostanze del tutto vaghe ed astratte” legando in sostanza “il pericolo di reiterazione [..] a qualsivoglia possibile circostanza nella quale Toti possa entrare in contatto con un interesse privatistico”. E per l’avvocato Savi questo viola la “legge processuale perché adotta un criterio meramente astratto”.

“Con quello che sta passando non ripeterebbe certi comportamenti”

Savi nel ricorso critica il fatto che il Riesame abbia sminuito l’impegno di Toti a non ripetere comportamenti che possano essere considerati come reato dalla Procura (pur ribadendo appunto che a suo avviso reati non sono). Per Savi non è necessario “indagare se Giovanni Toti ammette di essere consapevole di aver violato la legge quanto piuttosto di aver sicurezza che costui ha compreso come, a date condizioni, certi comportamenti siano ritenuti illeciti”.

E “tenuto conto delle conseguenze già patite, sul piano giudiziario e mediatico, e di quelle ancor più late che subirebbe in caso di ripetizione di condotte similari, è da escludere che Giovanni Toti possa riproporre sotto il profilo oggettivo comportamenti come quelli posti in essere”.

Nei prossimi giorni l’avvocato molto probabilmente, depositerà direttamente in Cassazione anche il ricorso contro la nuova misura cautelare applicata al governatore Toti la scorsa settimana dove gli viene contestato il finanziamento illecito. Savi aveva preannunciato infatti il ricorso ‘per saltum‘, vale a dire saltando il giudizio del tribunale del Riesame, conntro il quale si è già espresso in questo ricorso.

La Cassazione per questo ricorso dovrà fissare l’udienza, ma non ha termini perentori. Per questo è molto probabile che venga fissata soltanto a settembre o a ottobre.

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