Genova. Questa mattina è iniziato lo sgombero del Laboratorio Sociale Buridda, a poco più di dieci anni da quello subito dallo stesso centro sociale dall’edificio di Via Bertani, che – si diceva – avrebbe dovuto essere convertito da lì a poco in un complesso residenziale universitario.
“In questi dieci anni invece non è stato fatto nulla: i lavori non sono mai partiti e l’edificio di via Bertani è in totale abbandono”, scrive Simone D’Angelo, capogruppo del Pd in consiglio comunale e segretario provinciale del partito.
“Lo sgombero di oggi ha le stesse motivazioni di quello del 2014, ovvero destinare l’edificio a residenze per studenti, ma come per Via Bertani, non c’è nessuna certezza sul reale futuro dell’edificio, mentre invece è chiaro che si stia privando la città di uno dei pochi spazi di cultura e socialità libera e pubblica che garantisce l’incontro, la condivisione e la crescita collettiva”, scrive.
“In una città con migliaia di immobili sfitti, il patrimonio immobiliare pubblico viene svenduto dall’amministrazione comunale per fare spazio sempre più spesso ad appartamenti di lusso e supermercati, mentre l’attenzione per gli spazi pubblici, la cultura e la socialità è pari a zero”, dichiara il Segretario e Capogruppo a Palazzo Tursi del Partito Democratico, Simone D’Angelo.
“Si tratta di una decisione profondamente sbagliata che avviene senza alcuna volontà di dialogo con chi ha il merito di aver dato una funzione sociale a uno dei tanti spazi in stato di abbandono di questa città, elevando l’uso della forza a messaggio politico di fondo di chi sembra non voler neanche mascherare l’avversione verso l’idea di cultura libera e accessibile per tutte e tutti”, prosegue.
“Bisogna che l’amministrazione fermi questo assurdo sgombero, e che piuttosto si impegni a avviare la costruzione delle residenze per gli studenti in via Bertani programmate 10 anni fa”, conclude.