Aggiornamento ore 12.00. – Prosegue il presidio a largo Giardino, dove la strada è parzialmente chiusa (la polizia locale procede al filtraggio) nel frattempo è stata invece riaperta la viabilità in corso Montegrappa.
Aggiornamento ore 11.00 – Sono almeno una cinquantina le persone che in questo momento hanno raggiunto il presidio in Largo Giardino. Nel frattempo è iniziata la spola per recuperare tutte le attrezzature dei laboratori che in questi dieci anni di attività sono stati allestiti nello stabile di corso Montegrappa.
Aggiornamento ore 8.00 – La polizia ha chiuso gli accessi per il tratto di corso Montegrappa dove si trova lo stabile ora sotto sgombero. Nel frattempo sui social è partita la chiamata da parte degli attivisti per un presidio in largo Giardino.
Genova. È in corso dalle prime ore di questa mattina lo sgombero del centro sociale Buridda nei locali dell’ex Magistero in corso Monte Grappa, occupati dal 2014. Il blitz delle forze dell’ordine è scattato alle prime luci dell’alba. Sul posto ci sono diversi mezzi blindati di polizia e carabinieri, anche a presidio dei vari accessi stradali. Da quanto risulta, all’interno non era presente nessuno.
Poco prima delle 7.00 il Lsoa Buridda ha lanciato l’allarme sui social chiamando persone a raccolta. In mattinata si tenterà di organizzare il trasloco degli impianti usati per le varie attività.
Lo sgombero del laboratorio sociale occupato autogestito Buridda era nell’aria dalla fine dell’anno scorso, quando l’Università aveva svelato le proprie intenzioni sull’edificio che da anni aveva abbandonato: l’ex Magistero, circa 2mila metri quadrati più mille metri quadrati di spazi esterni, dovrebbe diventare infatti uno studentato con 66 alloggi e servizi per gli studenti grazie a un finanziamento di 10,5 milioni di fondi Pnrr. Il bando dovrebbe essere aggiudicato entro ottobre 2024.
Già dieci anni fa i ragazzi del Buridda erano stati sfrattati dall’ex facoltà di economia in via Bertani durante il governo della giunta Doria. Anche quello stabile doveva diventare uno studentato, ma non se n’è mai fatto nulla e tutt’oggi giace abbandonato e in stato di degrado. Ora il nuovo sgombero, a poche settimane dal decimo anniversario dell’occupazione dell’ex Magistero. Lo scorso 27 maggio circa 2mila persone erano scese in piazza per opporsi alla decisione e difendere il modello di autogestione collettiva degli spazi.
Nei giorni scorsi era emersa l’ipotesi di un trasferimento del centro sociale all’Albergo dei Poveri, altra sede universitaria interessata da un ampio progetto di ristrutturazione. Il Buridda, commentando gli incontri col rettore Federico Delfino, aveva parlato di “goffe offerte di scantinati totalmente insufficienti a contenere le attività presenti nello spazio e senza tener presente nessun tipo di riconoscimento del nostro valore culturale”. Anche la Lega si era schierata contro questa alternativa: “Non possiamo sostenere chi non rispetta le norme di convivenza civile e le leggi vigenti, occupando abusivamente gli edifici”.
“Con lo sgombero del centro sociale Buridda, occupato abusivamente da anni in corso Montegrappa, viene ripristinata la legalità e restituito uno spazio importante alla Città di Genova e ai suoi studenti”, dichiarano Francesca Corso (segretario provinciale della Lega di Genova) e Simona Fassone (capogruppo consiliare Lega Municipio Bassa Valbisagno). “Si tratta di un’altra promessa mantenuta dalla Lega, che da sempre persegue il principio di rispetto degli altri e delle regole”.
Sul caso anche gli interventi, di segno opposto, della Cgil Genova e di Linea Condivisa, che auspicano in una ricollocazione delle attività del centro sociale.