La protesta

Raccolti rovinati e campagne sotto assedio, i “No cinghiali” scendono in piazza: “Serve riforma della caccia”

Guidati da Coldiretti, il prossimo 10 luglio oltre 400 agricoltori invaderanno De Ferrari per chiedere nuove regole sulla caccia al cinghiale e sussidi a Regione Liguria

cinghiali

Genova. “È possibile affermarlo senza ombra di dubbio: nonostante siano ormai anni che come Coldiretti lo denunciamo, la presenza di cinghiali sul territorio della Regione Liguria è ormai giunta a livello saturazione, in altre parole: fuori controllo”. Commentano così Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale, nello spiegare le ragioni che mercoledì 10 luglio dalle ore 10.30 porteranno 400 agricoltori da tutta la Liguria a manifestare sotto il palazzo della Regione, a Genova in Piazza De Ferrari.

La protesta, non la prima di questo genere si inserisce in un contesto di particolare sofferenza del settore agricolo, già sotto assedio per quanto riguarda i cambiamenti climatici e l’aumento dei costi. Ad oggi la questione legata alla fauna selvatica ha preso una consistenza inedita a seguito del continuo aumento degli esemplari di ungulati e degli scarsi numeri delle ultime stagioni venatorie: “Durante la stagione 2022-2023 il contingente assegnato richiedeva di abbattere 30mila capi, di cui sono stati abbattuti solo 13mila capi – fanno notare Boeri e Rivarossa – Una percentuale di obiettivo del 45% che non ha neanche lontanamente risolto la veloce riproduzione degli animali, che oggi costringono l’agricoltura dell’intera regione a pagare un dazio che non può più permettersi né intende continuare a pagare.

Oltre a ciò il continuo flagello della peste suina africana, che ad oggi non ha trovato argine nelle strategie messe in campo dalle istituzioni locali e nazionali: “Genova è ad oggi la provincia in Italia con il maggior numero di ritrovamenti di capi infetti, con ben 812 capi rilevati al 30 giugno 2024; stesso primato negativo spetta alla Liguria che con 975 capi infetti ritrovati sui 2.340 rilevati a livello nazionale, così come risulta dal Bollettino epidemiologico nazionale. Se inizialmente la necessità è stata quella di mettere in campo le azioni per cercare di arginare il rischio di diffusione della malattia, allo stato attuale l’obiettivo da soddisfare deve necessariamente essere la sua eradicazione” aggiungono Boeri e Rivarossa.

L’obiettivo della manifestazione è quello di chiedere, ancora una volta “un effettivo processo di riforma degli istituti venatori, che miri dunque ad ampliare il numero di soggetti che possono effettuare l’attività di depopolamento; ma non solo: che si intervenga anche sulle operazioni di contenimento attraverso metodi ecologici, ovvero utilizzando strumenti di cattura, permettendo, previa autorizzazione regionale, la possibilità per gli imprenditori agricoli di autocostruirsi le gabbie necessarie per effettuare le catture”. Per l’occasione sarà allestita un’esposizione con le produzioni devastate e i prodotti messi a rischio dall’avanzata senza freni dei cinghiali e verrà divulgato il manifesto con le richieste alla Regione.

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