La variante

Parco eolico della Bocchetta, le pale si spostano per non interferire con i metanodotti fotogallery

La necessità è emersa durante la conferenza de servizi: la proiezione al suolo delle pale non può coinvolgere queste infrastrutture strategiche

Parco eolico Passo della Bocchetta

Genova. Cambia il progetto del parco eolico della Bocchetta, che vedrà l’installazione di cinque aerogeneratori sul crinale del monte Poggio – da cui il nome ufficiale del progetto – i quali svetteranno per 150 metri sui monti alle spalle di Genova: secondo quanto emerso durante la conferenza dei servizi, infatti, la loro ubicazione iniziale interferisce contro alcune sua alcune infrastrutture energetiche già presenti, cosa che ha obbligato i progettisti ad una revisione del posizionamento degli impianti.

“In riferimento a quanto emerso durante la Conferenza dei Servizi tenutasi il 20 marzo 2024 nell’ambito del procedimento di Autorizzazione Unica e facendo seguito alle richieste da parte dei gestori delle infrastrutture presenti sul crinale del monte Poggio – si legge nelle carte – è emersa la necessità di traslare lievemente verso est le posizioni dei singoli aerogeneratori, in modo tale da garantire una risoluzione delle interferenze. In particolare lo spostamento degli aerogeneratori permette di risolvere completamente le interferenze con i quattro metanodotti di proprietà della società Snam S.p.a., le interferenze con l’oleodotto Genova-Lacchiarella di proprietà della società Sigemi S.r.l. e la relativa fascia di rispetto e le infrastrutture di telecomunicazione di Monte Telegrafo di proprietà della società ItalSite S.r.l”.

La variante presentata per il suo passaggio alla valutazione di impatto ambientale “riguarda una modifica planimetrica delle sole posizioni degli aerogeneratori, non sono presenti modifiche alle opere accessorie che verranno utilizzate per la realizzazione e il funzionamento del parco eolico”. Di fatto le pale saranno spostate di qualche decina di metri verso est: “Tale spostamento è da ritenersi, a nostro avviso, migliorativo anche nei confronti dell’area protetta Piemontese “Parco Naturale Capanne di Marcarolo” e delle emergenze archeologiche presenti sul crinale del Monte Poggio”.

Parco Eolico Cinque Stelle Stella

Il progetto era stato approvato lo scorso agosto dopo un iter con qualche inciampo: riprende infatti quanto proposto già nel 2022 dalla Seva srl, che aveva presentato lo stesso disegno poi bocciato in fase di verifica di impatto ambientale. All’epoca, infatti, fu valutato negativamente l’indeterminatezza di un eventuale effetto cumulativo con un parco eolico gemello presentato a suo tempo sul versante piemontese. Successivamente l’impianto al di là dei confini regionali è stato abbandonato, facendo tornare ‘in pista’ quello ligure, nel marzo del 2023.

Anche in questo caso, il progetto prevede l’installazione di 5 aerogeneratori ad asse orizzontale del tipo Vestas V1121  con un’altezza al mozzo pari a 94 metri e un diametro del rotore pari a 112 metri; stando alle stime presentate con l’energia prodotta, circa 34.000 MWh all’anno, si coprirebbe il fabbisogno di circa 13.600 famiglie.  Secondo quanto presentato nella documentazione per realizzare il parco eolico ci vorranno 2 anni di lavori, e l’impianto avrà una vita utile calcolata tra 25 e 30 anni, salvo poi essere “riaggiornato”.

Nella versione originale era stato elaborato, come previsto dalla normativa, lo studio dell’impatto visivo, che interessa un’area in realtà molto ampia, visto che i generatori saranno visibili (o tutti o solo alcuni) praticamente in buona parte di un’area compresa entro i 10 chilometri dell’impianto, tra cui, oltre che dal passo della Bocchetta, anche dai Piani di Praglia e dalla Madonna della Guardia, vale a dire due dei più amati punti panoramici della nostra provincia. Ma non solo: dalla cartina allegata alla documentazione le pale si vedranno anche praticamente in tutta la  Valpolcevera fino a Sampierdarena.

A criticare il progetto nei mesi scorsi la voce isolata del Wwf Italia, che ha ripresentato le criticità giù studiate nel 2022: il parco eolico, secondo l’associazione non governativa di tutela ambientale, sarebbe posto a poche decine di metri di distanza dalle propaggini del parco naturale della capanne di Marcarolo, attraversato tutto gli anni da rotte di uccelli migratori. Il rischio è quello che queste enormi pale possano di fatto essere un ostacolo mortale per centinaia di esemplari, tra uccelli e pipistrelli. L’osservazione è stata in parte recepita anche dagli uffici biodiversità di Arpal che hanno imposto come prescrizione vincolante un valore di velocità del vento per il cut-in speed (vale a dire per iniziare a far muovere le pale) non sotto i 6 metri al secondo, il doppio rispetto a quello previsto nella scheda tecnica degli aerogeneratori. Oltre a questo su ogni torre dovranno essere installati dei sensori automatici che possano fermare le pale (che dovranno essere colorate a bande trasversali per essere più visibili) al passaggio di uccelli considerati target.

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