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Oniricon, è un sogno il nuovo spettacolo del Teatro della Tosse al parco della Villa Duchessa di Galliera fotogallery

Un'esperienza davvero onirica, camminando al crepuscolo o nella notte a seconda dell'orario scelto

oniricon

Genova. Ha debuttato ieri, in una serata senza nuvole e fresca, Oniricon, il nuovo spettacolo itinerante del Teatro della Tosse nel parco della Villa della Duchessa di Galliera a Voltri.

Non è solo teatro immersivo, molto di più. Al di là della condivisione con gli attori della scena anche il cammino per raggiungere le varie postazioni fa parte dell’esperienza che si vive per poco meno di due ore in un luogo bellissimo.

Il canovaccio si ripete ormai da anni, ma è sempre diverso e sorprendente: il percorso ‘a stazioni’ collegate da un filo rosso − in questo caso il sogno con citazioni da Omero a Shakespeare, da Shelley a Borges − cambia ogni anno ed è occasione di scoperta per il pubblico di angoli sconosciuti del parco esaltati dalle luci, dalle scenografie e dalla recitazione degli attori. Un percorso lungo, all’inizio in salita, ma che non deve spaventare. Basta indossare scarpe comode e lasciarsi guidare dai no dalle luci a lato sentiero, lumini e tubolari che rendono l’atmosfera unica. L’esperienza vissuta dopo il tramonto è ancora più onirica. Si cammina tra le lucciole, con l’olfatto e l’udito sull’attenti.

Si parte con uno spunto dalla poesia di Pessoa ‘Chi sogna di più?’, ampliata qui nei testi di Emanuele Conte (che ha curato anche la regia e le ambientazioni) con la collaborazione di Luigi Ferrando e Alessandro Bergallo per l’introduzione del sonnambulo Alessandro Bergallo, e si passa a una rossa e consapevole Penelope (Susanna Gozzetti), in uno scenario rialzato allestito con uno specchio da camerino e le fotografie di un matrimonio ormai lontano, che sogna l’arrivo di Ulisse a Itaca. Si sale ancora e si resta muti di fronte all’intensità dell’amore e del dolore di Mary Shelley (Mariella Speranza) che racconta la genesi di Frankenstein, ma anche la sofferenza per la perdita dei figli e dell’amato Percy con il sogno del mostro, quasi premonitore o che altro? Davvero efficace la scelta della location con una struttura che appare ormai in disuso, tappezzata dai manifesti con l’immagine ‘cinematografica’ di Frankenstein che ormai è arrivata sino a noi. In un boschetto fronte mare sono quattro gli attori che recitano poesie arrampicati sugli alberi o in altalena: Ludovica Baiardi, Antonella Loliva, Marco Rivolta, Matteo Traverso. Un riflettore rimbalza continuamente tra uno o l’altro, dando loro la voce.
La scoperta di essere un sogno è quella che fa Don Chisciotte (Enrico Campanati) leggendo l’opera di Cervantes davanti a un dormiente Sancho Panza (Francesco D’Agostino) a cavallo di due scheletrici ronzini. La Danae (Alma Poli) di bianco vestita, incinta di Perseo, figlio di Zeus, parla al figlio e al futuro che attende lui e l’umanità con le guerre che non hanno più eroi.
Si chiude con una risata nel teatrino della Duchessa, all’interno dell’edificio-scuola con Graziano Sirressi (Morfeo) e Marco Taddei (Fobetore), figli di Ipno che si preparano ad apparire in sogno ad Agamennone per indurlo ad attaccare Troia. La ricerca del fratello Fantaso, colui che appare in sogno con oggetti inanimati, avrà una sorpresa finale.

Emanuele Conte ormai sa come muoversi in questo tipo di spettacoli e unisce le idee a un’allestimento anche scenografico che esalta al massimo lo scenario naturale. Sempre splendidi e azzeccati i costumi di Danièle Sulewic (qui con l’assistenza di Daniela De Blasio), protagoniste su ogni scena anche le luci di Matteo Selis e Andrea Torazza.

Repliche sino al 28 luglio (lunedì riposo). Ingresso ogni 15 minuti dalle 20 alle 22. Biglietti: intero 18 euro. Over 65 euro 15; under 28 euro 13; under 14 euro 10. Residenti Municipio VII Ponente euro 14. Socio Coop+1 persona biglietto ridotto euro 13 per le repliche dal 4 al 17 luglio; biglietto ridotto euro 15 per le repliche dal 18 al 28 luglio.

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