Accoglienza

La prefettura sospende il trasferimento dei migranti dall’ex ostello del Righi

La decisione è stata comunicata questa mattina durante il presidio di solidarietà a cui hanno partecipato un centinaio di esponenti di comitati e associazioni

presidio migranti ostello

Genova. La prefettura di Genova ha deciso di sospendere, al momento a tempo indeterminato, il trasferimento delle famiglie di migranti dall’ex ostello del Righi, dove sono ospitate da alcuni mesi, a una struttura ai Camaldoli, dall’altra parte della città.

La notizia è stata accolta con grande gioia, questa mattina, in via Costanzi, dove dalle 8 un centinaio di persone, riunite dal coordinamento di associazioni di Oregina e Lagaccio, aveva organizzato un presidio di solidarietà per i 60 migranti.

“Un presidio pacifico per fare sentire il no forte del quartiere contro la scelta di spostare sessanta persone come se fossero pacchi, senza alcun progetto e senza prospettive certe” il messaggio lanciato dal coordinamento che, ormai da settimane, ha preso a cuore le sorti di quei cittadini, perlopiù nordafricani ospitati nell’ex ostello.

presidio migranti ostello

La manifestazione pacifica ha visto la presenza del coordinamento con Anpi, Cigl camera del lavoro, Spi Cgil, Pd, M5s, Genovasolidale, Sunia e circoli operai di Genova, un sit-in in via Costanzi per ribadire il concetto già espresso anche nel corso di un incontro con la prefettura: “Trasferire i migranti da Oregina, dove avevano iniziato a integrarsi, dove qualcuno aveva trovato lavoro, dove i bambini si era iscritti a scuola, è un grosso errore”.

La prefettura di Genova aveva deciso di spostare i 60 migranti dell’ex ostello in una struttura ai Camaldoli – provocando peraltro le proteste di alcuni residenti di Quezzi – per fare spazio, al Righi, a un centinaio di profughi dall’Ucraina. Quella decisione però adesso sembra sospesa.

“Abbiamo sciolto il presidio quando è arrivata la comunicazione della prefettura per la sospensione del trasferimento dei migranti – spiega Davide Toso, del coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio – noi abbiamo avanzato l’ipotesi di organizzare un tavolo congiunto tra associazioni, Politiche sociali del Comune e rappresentanti degli ospiti in prefettura per dare senso a un progetto di accoglienza che esca da una logica emergenziale”.

Nei giorni scorsi un primo tentativo di trasferimento era fallito per via della resistenza passiva opposta dai migranti.

L’ex ostello del Righi, al secondo piano di un edificio dove si trova anche una scuola d’infanzia, ormai da anni viene utilizzato per l’accoglienza. Avrebbe però bisogno, dicono in molti, di lavori di ristrutturazione e adeguamento.

Anche il commento del Pd genovese sulla notizia della sospensione del trasferimento: “Il Partito Democratico in questi anni ha manifestato a più riprese forti critiche all’idea che l’ex Ostello della Gioventù fosse idoneo a un’accoglienza realmente finalizzata all’inclusione, valutandolo come inadeguato sia strutturalmente, sia per le sue condizioni fatiscenti – si legge nella nota – una struttura che per volontà del Comune di Genova non riceverà investimenti di alcun tipo, perché inserita tra le proprietà che la Giunta Bucci-Piciocchi si ripropone di vendere a privati entro il 2025”.

“Abbiamo appreso positivamente della scelta della prefetta di sospendere la decisione – concludono i dem – nella speranza che di fronte a questo tipo di scelte vi sia la possibilità di rendere pienamente partecipi anche le comunità coinvolte, per questo chiederemo alla Giunta di riferire in merito”.

Il M5s con il coordinatore provinciale Stefano Giordano parla di “facciata presa dal centrodestra – scrive in un comunicato – avevamo più volte invitato l’amministrazione Bucci e in particolare i leghisti che, come al solito, cavalcano la qualunque pur di guadagnare qualche consenso, dopo la manifestazione di questa mattina siamo sempre più convinti di essere nel giusto”.

Cristina Lodi, consigliera comunale del gruppo Misto/Azione, presenterà un’interrogazione sul tema e parla di situazione “incomprensibile – scrive in un comunicato – sembra di assistere al gioco delle tre carte, l’integrazione oggi con le normative italiane è già molto difficile e dobbiamo ringraziare i territori e la loro capacità di accoglienza e gli enti gestori dell’accoglienza se il sistema resiste, lo spostamento non ha alcun senso e non solo danneggia i nuclei familiari di Oregina ma anche quelli che vengono spostati da altre destinazioni per andare ad Oregina avendo sicuramente anch’essi avviato processi di integrazione. Questo tra l’altro è anche poco rispettoso del lavoro della gli enti gestori che tanto faticano tanto lavorano per essere chiamati a cambiare velocemente tipologia di lavoro e a negare quanto fatto finora”.

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