Genova. Non si fermano le ricerche di Barbara Agostinelli, l’infermiera 54enne scomparsa da domenica mattina dopo essersi allontanata dalla sua abitazione di Quezzi a bordo di uno scooter.
Il motorino, un Sym rosso, è stato ritrovato nella notte tra lunedì e martedì in via Loria, zona Biscione, ed è lì che si stanno concentrando le ricerche.
Nelle operazioni sono impegnati anche gli esperti dronisti dei vigili del fuoco e le unità cinofile, oltre al soccorso alpino. La figlia di Agostinelli, Simona Paglia, mercoledì mattina è tornata a chiedere aiuto sui social, dove l’annuncio della scomparsa ha ricevuto migliaia di condivisioni: “Ancora nessuna novità su mia mamma – ha scritto – Chiunque avesse il piacere o la voglia di unirsi alle ricerche partono da via Fea al Biscione”.
La donna era solita fare escursioni sulle alture cittadine per prendersi una pausa quando era particolarmente stanca o stressata, e l’ipotesi di famigliari e soccorritori è che possa avere lasciato il motorino in via Loria per dirigersi proprio verso i forti soprastanti. Il timore è che possa essersi sentita male mentre camminava e che sia impossibilitata a chiedere aiuto. Le ricerche si concentrano in zona Forte Quezzi, alla luce della segnalazione di un pastore che avrebbe riferito di averla avvisata proprio lì lunedì mattina.
Infermiera scomparsa da Quezzi, l’ultimo contatto domenica pomeriggio
L’ultimo contatto con Agostinelli risale a domenica pomeriggio intorno alle 17. La donna è uscita di casa piuttosto presto la mattina, intorno alle 7.30, e non si è presentata all’appuntamento che aveva con un’amica. Nel pomeriggio poi ha chiamato una collega per avvisare che non sarebbe andata al lavoro il giorno dopo (lavora all’Ist del San Martino) perché non si sentiva molto in forma e aveva bisogno di riposo. Da allora è scomparsa: il telefono ha agganciato per l’ultima volta una cella a Staglieno, poi è stato spento.
La speranza è che battendo a tappeto la zona del Biscione, e da lì allargandosi, si possano trovare tracce utili a ricostruire il percorso fatto dalla donna a piedi. Anche per questo si stanno impiegando i cani e i droni, in grado di coprire dall’alto porzioni di territorio anche molto ampie.
Il gran caldo di questi giorni e l’assenza prolungata fanno però salire sempre di più i timori. Lo scooter è stato comunque parcheggiato correttamente, a bordo strada, e il casco riposto nel bauletto. La donna uscendo aveva borsa con effetti personali e documenti, che non sono stati trovati nel motorino. Dovrebbe dunque averli portati con sé.