Genova. Sono trascorsi ormai quattro interi giorni, e di Barbara Agostinelli, infermiera 54enne scomparsa da Quezzi, non si trovano tracce. La donna, è ormai noto, si è allontanata dalla casa che condivide con la figlia domenica mattina intorno alle 7.30 a bordo del suo scooter e da allora se ne sono perse le tracce. E dopo giorni di ricerche a tappeto è proprio la figlia Simona, sempre più preoccupata per le sorti della madre, a diramare un altro appello, questa volta diretto a chi abita al Biscione.
“Chiedo a qualsiasi residente di via Loria e via Fea se avesse una telecamera privata che prenda anche solo una parte della strada per poter determinare ora e il giorno del passaggio di mia mamma. I giorni che ci interessano sono domenica 21 luglio e lunedì 22 luglio”.
Via Loria e via Fea sono infatti strade chiave per ricostruire gli ultimi movimenti di Agostinelli. In via Loria, nella notte tra lunedì e martedì, è stato trovato il suo motorino – un Sym rosso – e via Fea è stato individuato il punto di partenza delle squadre di ricerca. Alle operazioni partecipano anche le unità cinofile e gli esperti dronisti dei vigili del fuoco, oltre a soccorso alpino, operatori di protezione civile e volontari che stanno battendo le alture in cerca della donna.
“Abbiamo avuto notizia di un avvistamento domenica mattina davanti all’ingresso dell’ospedale San Martino – ci spiega Simona – Mia madre non è entrata, è rimasta fuori e poi se n’è andata. Anche questo è strano, perché è andata lì alle otto del mattino di domenica? Non abbiamo altre novità, i cani non hanno fiutato alcuna pista e siamo sempre più preoccupati. Le telecamere di sorveglianza private potrebbero darci una mano, anche solo per capire se è passata da qualche parte e a che ora”.
Infermiera scomparsa, l’ultimo (presunto) avvistamento
L’area di ricerca, molto ampia, non è stata scelta a caso. Agostinelli infatti amava passeggiare sulle alture cittadine, e lunedì un pastore ha testimoniato di avere visto una donna corrispondere alla sua descrizione nei pressi della Torretta di Quezzi. Il telefono dell’infermiera ha agganciato per l’ultima volta, domenica, la cella di Staglieno, ma il ripetitore copre un’area molto vasta ed è possibile dunque che abbia intercettato lo smartphone sul crinale che dà su Staglieno, appunto. Le telecamere private dunque potrebbero fornire indizi utilissimi per capire quando l’infermiera è transitata lungo via Fea e ha raggiunto via Loria, così da circoscrivere gli orari.
![infermiera scomparsa](https://www.ivg.it/photogallery_new/images/2024/07/generico-luglio-2024-874322.jpg)
Si tratta ovviamente di ricerche complesse. Non soltanto perché il telefono dell’infermiera scomparsa risulta spento da domenica, ma anche perché, come detto, di lei si sono perse le tracce ufficialmente domenica pomeriggio, quando ha telefonato a una collega per avvisare che lunedì non sarebbe andata al lavoro perché stanca e bisognosa di riposo. Non è chiaro però quando di preciso lo scooter sia stato lasciato in via Loria e se la donna si sia effettivamente inoltrata nell’area boschiva che inizia proprio lì. Prendendo per buona la testimonianza del pastore, però, lunedì si trovava in zona Torretta di Quezzi.
Le ipotesi sulla scomparsa
Agostinelli di recente aveva ricevuto una diagnosi che l’aveva preoccupata. La figlia, Simona Paglia, ha spiegato che non si tratta di una patologia grave, ma che richiede comunque una terapia. Il timore è che la donna possa essere uscita a passeggiare e che si sia sentita male o sia caduta e che non sia riuscita a chiedere aiuto, magari perché il telefono si è scaricato.
Non si esclude però alcuna ipotesi, tenendo anche conto del fatto che il motorino è stato parcheggiato regolarmente, il casco riposto nel bauletto, e che la donna dovrebbe avere con sé la borsa contenente i documenti. Nelle ultime ore gli appelli via social con la sua foto sono diventati virali e alle ricerche stanno partecipando molte persone che conoscono la zona del Biscione e quella soprastante e stanno battendo a tappeto i sentieri. Tantissime quelle in ansia per le sorti di Agostinelli, molto conosciuta anche per il lavoro svolto al San Martino e la cura e la vicinanza per i pazienti.