Nuovo giro

Toti, settimana chiave per il futuro: oggi il primo incontro con Giampedrone, poi vedrà Salvini

In ballo le dimissioni ma anche i temi più scottanti della politica regionale, a partire dal rigassificatore

Generico luglio 2024

Genova. Si terrà nel tardo pomeriggio di oggi il primo del nuovo giro di incontri in cui Giovanni Toti definirà con la sua maggioranza la linea politica per le prossime settimane dopo il no del Riesame alla revoca degli arresti domiciliari. A entrare nella villetta di Cafaggio, sulla riva del Magra nel territorio di Ameglia, sarà il suo vicino di casa Giacomo Giampedrone, assessore alle Infrastrutture e totiano della primissima ora, che nelle scorse ore è stato chiaro: “Andremo avanti fino alla Cassazione sperando che possa far cessare le misure cautelari. Questo consentirebbe alla maggioranza politica di andare avanti fino a fine mandato“.

Sulle eventuali dimissioni, però, il pallino in mano lo ha il presidente, che rimane sospeso dall’incarico dallo scorso 7 maggio, data di applicazione della misura cautelare. Venerdì invece il governatore riceverà anche il segretario della Lega Matteo Salvini, anche lui molto cauto nelle ultime dichiarazioni: “Non stiamo parlando di elezioni, spero che possa tornare presto in ufficio a fare il suo lavoro”. Per ultimo, sabato, toccherà a Marco Scajola, altro assessore arancione che ha sempre difeso a spada tratta Toti e il lavoro della sua giunta.

Questi per ora i colloqui autorizzati dalla gip Paola Faggioni col parere positivo della Procura, anche se non è da escludere che nei prossimi giorni possano arrivare altre richieste, ad esempio per rivedere i leader regionali dei partiti. Il meccanismo è stato collaudato a fine giugno: agli incontri sarà presente anche l’avvocato Stefano Savi, mentre la guardia di finanza sorveglierà la proprietà dall’esterno per assicurarsi che nessun altro partecipi al di fuori delle persone previste. Stavolta ogni vertice a casa Toti sarà singolo e potrà durare al massimo due ore.

Il tema principale sul tavolo è ovviamente il futuro politico della giunta. Nella “lettera” al suo avvocato, diffusa la settimana scorsa tramite gli organi di stampa, Toti ha scritto parole sibilline che qualcuno ha letto in chiave dimissioni: “Vedo come una liberazione oggi poter ridare la parola agli elettori, perché sono certo che sapranno giudicare quello che è stato fatto fino ad oggi […] ma la presidenza di una Regione non è un bene personale, è un patrimonio collettivo. Di chi l’ha votata, di chi l’ha sostenuta, di coloro che si sono spesi per una avventura politica”. I suoi però gli dicono di non mollare e sostengono che queste parole siano state “interpretate” oltre il loro senso reale.

Ma intanto la giunta retta dal facente funzioni Alessandro Piana è pur sempre in carica e non mancano le patate bollenti da gestire in assenza di Toti. Tra queste c’è il rigassificatore di Savona-Vado, su cui il presidente ad interim – complice la difficoltà a trovare un nuovo commissario di governo – sta compiendo un dietrofront che non piace ai totiani e agita la maggioranza. E poi tra pochi giorni sbarcherà in consiglio regionale l’assestamento di bilancio che potrebbe contenere misure per arginare il disavanzo delle aziende sanitarie, dovendo rispettare però la promessa di non aumentare le tasse e non tagliare i servizi. Argomenti di discussione che dovranno restare nella sfera politica, visto che gli incontri non possono sconfinare nell’attività amministrativa, per quanto il confine tra i due ambiti spesso sia molto sottile.

Nel frattempo il fronte delle opposizioni si compatta e prepara la manifestazione dal titolo Liguria, diritto al futuro con appuntamento giovedì alle 17.30 in piazza De Ferrari, per chiedere le dimissioni di Toti e le elezioni anticipate. Una convocazione segnata dalle polemiche sui presunti ritardi del Comune per la concessione del permesso di occupazione del suolo pubblico necessario per montare il palco davanti a Palazzo Ducale, permesso che è comunque arrivato nelle scorse ore nonostante le accuse di sabotaggio. In ogni caso saranno presenti i leader nazionali, da Elly Schlein a Giuseppe Conte, da Nicola Fratoianni ad Angelo Bonelli. Prove generali di campo largo in presenza del possibile candidato presidente – Andrea Orlando – che più volte ha offerto la propria disponibilità.

Intanto Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, chiede al ministro della Giustizia Carlo Nordio di disporre un’ispezione in tribunale: “In tutti questi mesi Noi Moderati ha tenuto un atteggiamento equilibrato: da una parte il diritto della magistratura a svolgere le proprie indagini e dall’altra quello di un cittadino, un presidente eletto, a non vedersi limitato nelle sue libertà, a poter esercitare le proprie funzioni. Quello che ci ha stupito è leggere le motivazioni del Tribunale del Riesame di Genova, con cui il presidente Toti è stato lasciato agli arresti domiciliari: siccome Toti non avrebbe capito le motivazioni per cui è stato arrestato, cioè si è difeso diciamo noi, allora deve continuare a vedere limitata la propria libertà. Chiediamo oggi al ministro della Giustizia non di intervenire nelle indagini, ovviamente, ma se questa sia una motivazione accettabile nel nostro Paese, rispetto ai valori della Costituzione. E se non sia il caso, ma lo dirà il ministro Nordio, di disporre un’ispezione“.

leggi anche
Casa Toti Ameglia
Via libera
Corruzione, via libera della gip agli incontri per Toti: ad Ameglia Giampedrone, Salvini e Scajola
Generico luglio 2024
Il gesto
Toti arrestato, l’opposizione mostra i cartelli in consiglio regionale: “Elezioni subito”
Generico luglio 2024
Rebus
Nel fine settimana nuovi incontri a casa Toti, i suoi escludono le dimissioni: “Deve finire il mandato”
carlo nordio
Commento
Toti arrestato, il ministro Nordio: “Ho letto l’ordinanza del Riesame e non ho capito nulla”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.