Genova. “L’ho detto ad Autostrade: la Gronda non è una possibilità, è un dovere che hanno nei confronti dei liguri e degli italiani. Il nostro obiettivo è che la società privata Autostrade per l’Italia metta i soldi necessari per quest’infrastruttura utile per togliere traffico e inquinamento e portare ricchezza in Liguria”. A mettere le cose in chiaro è Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, a margine della tappa genovese dell’evento L’Italia dei Sì 2023-2032 – Progetti e grandi opere in Italia. Un’opera, spiega dal palco, che serve “oggi più che prima”
I costi della bretella autostradale, come si chiamava il progetto già negli anni Ottanta e Novanta, sono praticamente raddoppiati: rispetto ai 4,7 miliardi definiti ormai cinque anni fa dal ministero, le ultime stime di Cdp oscillano tra 7 e 8 miliardi. E ad oggi manca ancora la firma sul progetto esecutivo aggiornato, che dovrebbe essere pronto ad agosto secondo le previsioni dell’amministratore delegato di Aspi Roberto Tomasi. Nel frattempo sono partiti i lavori del lotto zero, ma l’avvio vero e proprio del cantiere è ancora un’incognita perché gli scavi potranno partire solo dopo l’ultimo via libera.
“Stanno definendo alcuni passaggi – spiega Salvini – poi c’è la quantità di denari che i privati devono investire“. E precisa: “Devono, non possono. È chiaro che i costi sono aumentati, però coloro che gestiscono le autostrade incassano miliardi coi pedaggi: che una parte di questi miliardi venga reinvestita in manutenzione e nuove opere mi sembra naturale”. Ad oggi, di fatto, il meccanismo di finanziamento per la Gronda è ancora da definire. Per ammortizzare l’investimento – che verrebbe ripagato coi soldi dei pedaggi negli anni futuri – si dovrebbe considerare non la scadenza della concessione nel 2038, ma la vita utile dell’opera.
Gronda di cui “si parla da trent’anni e che la sinistra non ha mai voluto fino in fondo – attacca il leader leghista commentando le polemiche delle opposizioni – È curioso che il Pd, che per 30 anni non l’ha fatta e ha approvato il progetto di cui stiamo parlando, chieda di modificare il suo stesso progetto, però tiriamo dritti. Coi se e coi ma non si fa nulla. Sto riavviando opere pubbliche ferme da 40 o 50 anni. Vorrei chiedere agli amici del Pd che la Gronda non l’hanno fatta e oggi spiegano a noi come farla di dare una mano anziché proporre nuovi tracciati. È chiaro che oggi i 4,2 miliardi possono essere diventati 6-7, ma la Gronda di Genova è un’opera fondamentale.
E ribadisce: “Le inchieste non fermano né me né la Liguria”. Il riferimento è chiaramente al terremoto giudiziario che investe la Regione e il suo presidente Giovanni Toti agli arresti domiciliari: “Vengo apposta a Genova per ringraziare tutta la comunità ligure” che “in questi anni si sta vivendo un rinascimento che Genova e la Liguria aspettavano da decenni. E le inchieste, che noi osserviamo e speriamo che si concludano in fretta e non tengano la regione in sospeso per mesi, non bloccano tutti i cantieri di cui parliamo oggi”.