Massima attenzione

Genova nella morsa del caldo, boom di accessi in pronto soccorso: “Condizioni che non si verificavano dal 2019”

Stando ai dati diffusi dalle Asl circa il 7,5% degli accessi degli ultimi giorni sono dovuti a disidratazione, febbre e alterazioni elettrolitiche. Registrati picchi di 44 gradi

caldo fontana de ferrari

Genova. Secondo di tre giorni consecutivi di bollino arancione per il caldo a Genova, e le ripercussioni di questa ondata di calore estremo si fanno sentire soprattutto tra la popolazione più fragile.

A confermare la durata di questa prima, vera ondata di caldo estivo in Liguria è il bollettino del Centro di competenza nazionale (Sistema di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute), a cura del Ministero della Salute e della Protezione Civile. Le attuali condizioni climatiche in Liguria, e in particolare a Genova, hanno causato negli ultimi giorni un picco di accessi al pronto soccorso per malesseri e patologie legate al calore.

Stando ai dati diffusi dalle Asl, nei pronto soccorso dell’area metropolitana circa il 7,5% degli accessi degli ultimi giorni sono dovuti a disidratazione, febbre e alterazioni elettrolitiche, in alcuni casi anche tra persone giovani. 

Ondata di caldo record, tre decessi in 48 ore

Il caldo a Genova sta insomma condizionando tutta la popolazione, anche se gli anziani restano la fascia maggiormente a rischio. Nelle ultime 48 ore sono stati registrati diversi decessi legati al caldo: nel pomeriggio di domenica un uomo di 85 anni è morto dopo essersi sentito male mentre nuotava davanti alla spiaggia di Chiavari, lunedì pomeriggio è toccato a un 79enne che ha avuto un malore dopo essersi tuffato a Nervi, all’altezza dei Bagni Medusa. Un uomo di 91 anni è morto invece nella sua abitazione di via Majorana, a Quinto, dopo essersi sentito male: tutti inutili, purtroppo, i tentativi di rianimarlo.

“Queste condizioni non si verificavano dal 2019 – spiega Ernesto Palummeri coordinatore del centro per le ondate di calore di Alisa – e impongono una stretta sorveglianza clinica dei soggetti ospiti delle strutture sociosanitarie: gli effetti negativi nelle strutture sociosanitarie sono infatti contrastabili predisponendo misure di prevenzione, un attento monitoraggio ed un pronto intervento. Le misure più efficaci per ridurre il rischio da caldo eccessivo e che devono obbligatoriamente essere intraprese dalle strutture sociosanitarie in queste condizioni sono la climatizzazione puntuali nelle aree di degenza o almeno nelle sale di socializzazione e ristoro e nelle palestre regolando la temperatura intorno ai 24 gradi”.

“In caso di climatizzazione limitate alle aree di socializzazione e palestre, è necessario far trascorre agli ospiti delle strutture almeno 6 ore diurne nelle aree climatizzare – prosegue Palummeri – monitorare lo stato di idratazione degli ospiti, garantendone una correzione tempestiva in caso di necessità, richiamare il personale sui segni che possono indicare un colpo di calore, attivando i protocolli di intervento, ricordare che le persone affette da deterioramento cognitivo sono particolarmente suscettibili ai danni da calore, sia perché manifestano in modo più attenuato i segni della disidratazione, sia perché spesso in trattamento con antipsicotici che per l’attività anticolinergica riducono la sudorazione provocando ipertermie maligne”.

L’utilizzo massiccio dei sistemi di aria condizionata sta inoltre causando non pochi problemi anche alle linee elettriche. Il sovraccarico dei tanti sistemi accesi in contemporanea e per tempo prolungato hanno creato infatti parecchi blackout in diversi quartieri.

Caldo, a Genova registrati picchi di 44 gradi

L’ondata di calore continuerà a imperversare anche nei prossimi giorni, in particolare mercoledì 31 luglio, altra giornata da bollino arancione. Le condizioni bioclimatiche delle prime ore di martedì sono eccezionali per la città di Genova, che non ha mai fatto registrare picchi così critici di combinazione temperatura/umidità, con valori che già nella mattinata hanno superato i 40 gradi. Nella giornata di lunedì dalle 11,50 alle 21,20 la temperatura percepita è stata costantemente superiore ai 40 gradi, con una punta massima di 44 gradi riscontrata dalle centraline della Protezione Civile del Comune di Genova.

“In questa situazione è particolarmente importante che tutta la popolazione riduca al minimo indispensabile le uscite di casa, non svolga attività fisica all’aperto e adotti tutti i comportamenti utili a evitare gli effetti delle ondate di calore – è l’appello dell’assessore alla Sanità, Angelo Gratarola – bere molta acqua, adottare una dieta leggera, no agli alcolici e alle bevande gassate zuccherate. E ancora i consigli generici per tutti: non esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, evitare in queste ore di fare attività fisica, mettere abiti adeguati, cotone e lino con colori chiari, coprire il capo. Regione Liguria e Alisa hanno inviato alle Asl e a tutte le strutture sociosanitarie della Liguria una nota per ricordare tutte le misure da osservare. Si tratta di un pericolo concreto per la salute, specialmente per le fasce più vulnerabili della popolazione, non solo bambini piccoli e anziani, ma anche persone con patologie croniche e coloro che svolgono attività all’aperto”.

Al momento non sono state segnalate particolari criticità a livello di accessi in pronto soccorso, ma la situazione è monitorata in tempo reale anche con l’ausilio del GOME, Gruppo Operativo Metropolitano per l’emergenza, che si è riunito anche nella giornata di martedì.

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