Genova. “Sentiamo di aver fatto tutto quello che si doveva fare. Sono stati nove anni intensi, di grandi successi per il territorio. I dati del Forum Ambrosetti danno una Liguria in crescita in tutti i settori con percentuali più alte rispetto alla media nazionale, quindi si è lavorato molto e bene. I liguri tutto sono tranne che stupidi, sapranno valutare questi successi e si ricorderanno tutto questo“. È il bilancio di Alessandro Piana, presidente ad interim della Regione Liguria, dopo le dimissioni di Giovanni Toti.
“Se avessimo avuto ancora un anno di mandato come legittimamente avevamo, probabilmente avremmo potuto portare a casa ulteriori risultati e programmare progetti per il territorio, e ovviamente presentarci in maniera ordinaria alle elezioni, a beneficio di tutti, anche delle minoranze che in maniera scomposta tanto evocano le elezioni ma poi dubito che siano preparate”, prosegue Piana.
Piana e la giunta adesso rimarranno in carica per gestire l’0rdinaria amministrazione: “Mi preme ringraziare di cuore il presidente Toti che ha resistito in questi tre mesi per permettere di portare a compimento una serie di atti indispensabili come i documenti relativi al bilancio approvati ieri e i documenti relativi al Fondo strategico.
La Liguria inizia dunque il cammino verso le nuove elezioni: “Abbiamo fatto un confronto con gli uffici legislativi – conferma il vicepresidente -. Dovremo indire le elezioni entro tre mesi individuando la prima domenica utile oltre quella data, dopodiché manderemo una lettera con la data indicata per un’intesa con la presidente della Corte d’Appello. Si parla di fine ottobre, salvo che il Governo non disponga in altra maniera. Potrebbe essere insieme all’Emilia-Romagna, ma non spetta a noi, dobbiamo attenerci ai nostri doveri”.
Incontrerà Toti? “Mi auguro di sì, l’ho già incontrato un mese fa, ora sono mutate le condizioni. Mi auguro che possa fare chiarezza su tutte le accuse. Di Giovanni ho un ottimo esempio e conservo sempre un ottimo ricordo che va al di là del rapporto istituzionale. Raramente capita di conoscere politici così determinati e lungimiranti. È un’ulteriore dimostrazione di attaccamento alla sua Regione e ai suoi concittadini, un senso del dovere che non era dovuto ma che ha voluto dimostrare”.