Revamping

Depuratore di Punta Vagno, pronto il progetto di ammodernamento: capacità crescerà del 25%

Molte le criticità dovute all'obsolescenza degli impianti: dopo i lavori potrà gestire le acque reflue di 250mila persone

depuratore punta vagno

Genova. Un intervento che, partendo da una revisione generale delle criticità legate all’obsolescenza dell’impianto, potrà portare ad un adeguamento tecnologico al fine di potenziarne la capacità e il funzionamento. Stiamo parlando del progetto di Iren per il revamping del depuratore di Punta Vagno, lo storico impianto di corso Italia sulla cui sommità sorge uno dei giardini pubblici più frequentati dai genovesi.

Il progetto prevede quindi un generale ammodernamento della struttura che porterà ad aumentare la capacità depurativa oggi calcolata in circa 200 mila abitanti equivalenti, unità di misura che viene utilizzata in materia: a fine lavori questa capacità sarà aumentata del 25%, arrivando alla cifra di 250mila abitanti equivalenti che tradotto significa la possibilità di lavorare 50mila metri cubi di acque reflue al giorno, intese come portata media.

“Il depuratore allo stato attuale è caratterizzato da un’avanzata usura delle apparecchiature elettromeccaniche, ormai giunte alla fine della propria vita utile (30 anni) e non recuperabili in termini funzionali anche con eventuali interventi di manutenzione – si legge nello studio ambientale preliminare presentato da Iren – Si deve, inoltre, segnalare che, indipendentemente dalle condizioni di conservazione, le stesse apparecchiature risultano superate sotto il profilo delle tecnologie impiegate, dei criteri di dimensionamento e dei materiali utilizzati, in considerazione della significativa evoluzione tecnica che ha interessato il settore del trattamento delle acque negli ultimi decenni”.

depuratore punta vagno
Il prospetto dell'impianto

I lavori, la cui progettazione ha iniziato in questi giorni l’iter burocratico della valutazione di impatto ambientale, dovrebbero durare circa due anni e quattro mesi dalla data di consegna dei lavori, con poi sei mesi di collaudo funzionale. “Le lavorazioni interesseranno la sola linea acque dell’impianto essendo quest’ultimo sprovvisto di una linea fanghi – viene specificato nelle carte del progetto – i fanghi prodotti dal processo depurativo continueranno ad essere inviati presso altri siti di trattamento”, vale a dire oggi presso l’impianto della Volpara in Val Bisagno, e successivamente nel nuovo Depuratore Area Centrale, in costruzione a Cornigliano

Secondo quanto emerge l’intervento non dovrebbe riguardare le strutture esterne, vale a dire la copertura dell’impianto, oggi sede dei giardini Govi, uno dei parchi pubblici più frequentati e amati dai genovesi: “I suddetti interventi comporteranno la demolizione e la ricostruzione di alcune strutture all’interno dell’area dell’impianto, di cui saranno comunque preservate le opere di copertura e mascheramento visivo che garantiscono un ottimo inserimento ambientale del sito di trattamento”.

 

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