Psichedelico

E specchio fu: ecco come è stato trasformato il “cubo” di Portello fotogallery

Le pareti del gabbiotto in cemento che collega piazza Portello al nuovo parcheggio interrato sono state fasciate con superfici riflettenti

cubo portello

Genova. E specchi furono: dopo mesi di discussioni, polemiche, proposte e idee è stato scelto un rivestimento riflettente, quasi psichedelico, per fasciare le pareti del cosidetto “cubo” di Portello, il gabbiotto in cemento che contiene l’ascensore per il parcheggio interrato sotto la piazza del centro città.

A distanza di qualche mese dalla conclusione dei lavori che per tanto tempo hanno modificato l’assetto di piazza Portello a livello di viabilità e utilizzo da parte dei pedoni, messo a posto – per ora – anche l’ultimo tassello del complesso mosaico.

L'”orrido gabbiotto“, come lo aveva definito Vittorio Sgarbi, è stato decorato sui tre lati e sulle fasce attorno alla porta dell’ascensore con dei pannelli a specchio.

cubo portello

Per mascherare l’impatto visivo della costruzione in un luogo circondato da palazzi dei Rolli erano emerse varie proposte, dal rivestimento in lastroni di pietra, ai murales, alle piante rampicanti.

Poi Davide Viziano, patron del gruppo di costruzioni che ha realizzato il parcheggio interrato, aveva lanciato l’idea di un concorso di idee. E così la call for ideas era stata lanciata da Progetti e Costruzioni. in accordo con il Comune di Genova, Aster e la soprintendenza: in palio 4000 euro.

In queste ore il “cubo a specchio” viene osservato e fotografato con curiosità dai passanti, genovesi e turisti, e visto con qualche perplessità da chi percorre piazza Portello guidando un mezzo. Gli specchi potrebbero, forse, creare un po’ di confusione a livello ottico, specialmente nelle ore notturne.

L’altra incognita, ma qui tutto dipende dal comportamento dei singoli, è quanto durerà, intatta e pulita, quella struttura che rischia di essere un richiamo per i vandali, almeno per quelli non particolarmente scaramantici.

Nel sottosuolo di piazza Portello sono stati ricavati 29 box auto, venduti ancora prima che fossero ultimati a prezzi tra i 50 e i 70mila euro. Sull’operazione, però, anche un esposto in Procura e un ricorso al Tar del principe Domenico Antonio Pallavicino.

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