Scintille

Crematorio a Staglieno, crepe nella maggioranza. Aimè (Forza Italia): “Fermiamo il progetto”

Il consigliere azzurro, radicato in Val Bisagno, si mette di traverso. L'opposizione rilancia: "Si favoriscono interessi privati sulle spalle dei genovesi"

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Genova. “Se serve lo facciamo ma se non serve – e io ho tutto il materiale che dimostra che non serve – non facciamolo. Stiamo bene attenti a quello che facciamo, le emissioni dei forni crematori sono fortemente nocive e possono influire sulla salute. Per questo Forza Italia chiede di fermare il progetto”

Queste sono le parole di Paolo Aimè, consigliere comunale di Forza Italia che questa mattina è intervenuto durante la commissione dedicata al progetto – in partenza – del nuovo impianto crematorio di Staglieno. Dichiarazioni che hanno “rotto” il dibattito della mattinata, fino a quel momento polarizzato sulla posizione della giunta – con il vicesindaco Pietro Piciocchi che ha portato in aula una relazione in rispota al documento presentato dal difensore civico regionale Cozzi, difendendo e rilanciando il progetto in un’ottica di maggiore efficienza del servizio e di difesa del principio di concorrenza – e della minoranza, che ha portato a vario titolo le criticità del progetto in termini di salute pubblica, sovradimensionamento e opportunità di costruire un impianto nel cuore di una vallata molto popolosa come la Val Bisagno

Il consigliere Aimè, valbisagnino doc, ha motivato la sua posizione con i dati riferiti alle emissioni che un impianto del genere, che andrebbero a sommare nel “quadrilatero delle servitù della vallata” altri inquinanti in maniera “rilevante benché a norma di legge”. “Presenterò un ordine del giorno straordinario sul tema, portando tutto il materiale necessario per trovare un modo per uscire da questa situazione”, ha poi sottolineato al termine del suo intervento facendo presente che alla questione legata ad eventuali penali da versare ai proponenti del progetto – “Bisogna pensare anche a loro” – avrebbe una possibile soluzione.

L’intervento, non del tutto inatteso conoscendo la storia politica territoriale del consigliere Aimè, ha di fatto creato una crepa nella compattezza della maggioranza su questo tema, e anche una crepa in Forza Italia stessa, nonostante dopo Aimè sia intervenuto in supporto il “collega” Costa, ribadendo le perplessità sul progetto: il coordinatore del partito per Genova Mario Mascia – assessore all’urbanistica – a breve giro ha fatto sapere che quanto detto da Aimè in Sala Rossa fosse a titolo personale e non rappresenta la linea del partito. Partito che però in Consiglio comunale schiera di fatto due eletti, di cui uno è appunto Aimè.

In precedenza dopo la relazione del vicesindaco Piciocchi, che ha ricordato come tutti i passaggi fatti dall’amministrazione siano stati antecedenti al nuovo regolamento regionale oggi vigente, e che il fine è quello di “migliorare un servizio sempre più richiesto in un’ottica di tutela della concorrenza“, si sono susseguiti gli interventi dei consiglieri commissari.

Secondo Cristina Lodi, Azione, la giunta “invece di tutelare la concorrenza anteponendola agli interessi dei genovesi – ha sottolineato – dovrebbe interrogarsi sulla gestione dei servizi cimiteriali” divenuti sempre più costosi e inarrivabili “tanto che la scelta della cremazione spesso è dettata da una necessità economica, essendo meno onerosa“. Simone D’Angelo ha punzecchiato il vicesindaco chiedendo all’amministrazione come mai “visto che tutela la concorrenza, abbia scelto Staglieno in un luogo dove è già presente un impianto del genere?”

All’attacco della giunta anche Filippo Bruzzone (Lista RossoVerdi): “Come sempre questa giunta sembra più interessata a tutelare gli interessi di competitività tra privati che a occuparsi della vivibilità dei quartieri, della qualità di vita della cittadinanza e del benessere ambientale. Si tratta dell’ennesimo progetto calato dall’alto per cui la popolazione si sta mobilitando contro. Forza Italia ha dichiarato oggi che bisogna dare la priorità al benessere di cittadinanza e ambiente – prosegue Bruzzone – e visto che questo progetto tutelerebbe solo i privati, ne possiamo dedurre che su questo tema la maggioranza potrebbe effettivamente scricchiolare e spaccarsi”. Ha poi richiamato l’attesa per il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dai cittadini, la cui sentenza è prevista per gennaio 2025: “Quanto accaduto intorno al progetto del nuovo forno crematorio è la vera sconfitta della politica – conclude il consigliere Bruzzone – Quando per tutelare gli interessi pubblici si devono attendere le sentenze dei tribunali, vuol dire che la politica non ha fatto bene il proprio lavoro”.

Anche il M5s è andato all’attacco, con Stefano Giordano presente in aula come esperto: “Le morti sono in diminuzione, e come si spiega la necessità di un nuovo crematorio? Forse che la giunta Bucci prevede dei disastri in sanità da parte della giunta di centrodestra? – ha commentato sarcasticamente prima di tornare sul tema della trasparenza, noto cavallo di battaglia dei pentastellati – Sappiamo che una consigliera di Amiu è stata il rappresentante legale della Crezza srl. Visto quello che sta succedendo la domanda è naturale: Crezza ha finanziato la campagna elettorale di Bucci?“.

Su questo è tornata anche Lara Delpino, ex consigliera del municipio IV per il M5s (ora uscita dal movimento), presente come audita, che ha ricordato di aver depositato un esposto per indagare sui passaggi che hanno portato all’approvazione del progetto.

Intervenuto anche Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione), che ha ricordato come “Questo dibattito è monco se non viene assicurato che da fuori regione non arriveranno altre salme da bruciare. C’è la possibilità di mettere un limite alla provenienza delle salme? Se si mettiamolo, se no la scelta politica di fare questo impianto è stata sbagliata perchè ancora una volta l’interesse dei privati ricadrà sulle spalle dei cittadini”.

Su quest’ultimo passaggio è poi intervenuto in chiusura il vicesindaco Pietro Piciocchi ricordando come la civica amministrazione ha posto come limite di funzionamento del nuovo impianto “8 ore al giorno per 300 giorni l’anno, con il tetto massimo di 4500 salme“, per poi sottolineare come “nel prezzario delle cremazioni di Genova ci sono dei livelli sotto i quali non si può scendere, cosa che rende il nostro territorio fuori dai giochi delle tariffe aggressive come succede in altre province“. In altre parole, secondo quanto detto dal vicesindaco, portare le salme a cremare a Genova non sarà conveniente per chi non abita nella nostra provincia. La commissione è stata quindi aggiornata a prossima data, quando il tema sarà ulteriormente discusso.

A tarda mattinata poi l’assessore Mario Mascia, coordinatore di Forza Italia Genova, è tornato sulla vicenda con una nota stampa: “Non c’è stato nessun voto del gruppo di Forza Italia contro la Giunta e nessuna spaccatura. Dopo la commissione ho chiesto chiarimenti ad Aimé, che evidentemente ha parlato a titolo personale da consigliere della Valbisagno e non ha mai inteso nemmeno mettere in discussione la compattezza della nostra maggioranza a sostegno del Sindaco Bucci. Sono stato Capogruppo di Forza Italia per tutto lo scorso mandato consiliare e non ho mai fatto mancare l’apporto di lealtà, competenza e professionalità del partito alla coalizione di centro destra a sostegno del sindaco Bucci”.

“Nella mozione con cui sono stato eletto all’unanimità segretario all’ultimo Congresso metropolitano del partito ho messo nero su bianco questi come paletti della azione politica e amministrativa che Forza Italia ha portato e intende portare avanti a Genova in linea con il nostro Capogruppo in Regione Claudio Muzio, il nostro Segretario Regionale Carlo Bagnasco e il nostro Segretario Nazionale Antonio Tajani. Grazie a questo positivo atteggiamento di responsabilità il partito a Genova alle scorse europee è cresciuto dal 3,85 al 6,54%. Visto che posso a pieno titolo parlare a nome di Forza Italia mi aspetto che per il futuro si tengano sempre più gli occhi puntati sul bene di tutta la città e sul gioco di squadra necessario a perseguirlo: nessuno di noi deve la sua elezione solo ai propri elettori ma ognuno la deve anche al partito, alla coalizione e al Sindaco vincenti. Lasciamo ad altri gli interessi particolari e confermiamo con forza, la forza di Forza Italia, il sostegno al sindaco Marco Bucci”.

A breve giro la nota del Partito Democratico: “Da anni il Partito Democratico si oppone a questo nuovo impianto, costruito in assenza di una legge regionale e senza alcuna garanzia sulle possibili gravi conseguenze ambientali e di salute che ricadrebbero sui cittadini della Val Bisagno. Si tratta di un progetto inutile che non apporta nessun beneficio alla città e che, al contrario, andrebbe ad aggravare la situazione di un territorio già oggetto di pesanti servitù”. Il fatto che l’intero gruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale oggi abbia manifestato la sua ferma contrarietà, sottolineando le gravi problematicità di questo progetto, dovrebbe richiamare la Giunta a un riflessione profonda su una scelta che appare, anche a un pezzo della maggioranza, completamente sbagliata“.

“Sosterremo l’ordine del giorno annunciato da Forza Italia per chiedere di fermare quest’assurda opera – conclude la nota – nella speranza che anche altri consiglieri della maggioranza decidano di opporsi a una scelta che,  per stessa ammissione del Vicesindaco Piciocchi e come stigmatizzato dal Difensore Civico, ha come sola motivazione quella di favorire il business della cremazione delle salme, senza però alcuna garanzia della tutela della salute e dell’ambiente”.

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