Genova. L’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il terminalista Aldo Spinelli chiederanno, tra oggi e i prossimi giorni, la revoca degli arresti domiciliari, condizione in cui si trovano dal 7 maggio scorso.
Stefano Savi, legale di Toti, presenterà l’istanza per l’attenuazione delle misure cautelari già oggi. Le condizioni, rispetto alla sua precedente richiesta, sono cambiate radicalmente dopo le dimissioni dell’ex governatore.
Il passo indietro mette al riparo da qualsiasi rischio di reiterazione del reato, cosa che aveva, più che ogni altra, portato i giudici del Riesame a negare la richiesta di revoca dei domiciliari.
Secondo il legale non esiste, inoltre, neppure il rischio di inquinamento di prove visto che le indagini della procura sono sostanzialmente concluse: nei giorni scorsi si sono svolti gli ultimi interrogatori delle persone informate dei fatti.
Dal momento in cui la gip riceverà l’istanza, e le previsioni sono questa volta positive per Toti, l’ex politico potrebbe tornare a uscire dalla casa di Ameglia già entro la metà di questa settimana.
Da capire se il tribunale stabilirà comunque qualche prescrizione come l’obbligo di dimora ad Ameglia o il divieto di dimora a Genova.
Mentre l’ex presidente del porto Paolo Signorini prosegue il suo periodo ai domiciliari nell’abitazione nel centro storico che gli è stata messa a disposizione, chi vuole tornare in libertà è Aldo Spinelli.
Il suo avvocato, Alessandro Vaccaro, è convinto che molto dipenderà dal cda del gruppo Spinelli fissato per oggi: la riunione è stata convocata (anche) per stabilire un disimpegno del terminalista dalla società che porta il suo nome, un passaggio che equivale alle dimissioni rassegnate da Toti nella logica dell’annullamento del rischio di reiterazione del reato.
In tutto ciò la procura dovrà invece decidere se chiedere o meno il processo immediato per gli indagati nella maxi inchiesta per corruzione che si trovano in stato di arresto. La deadline, secondo quanto filtrato da palazzo di giustizia, è fissata tra oggi e domani.
Il giudizio immediato prevede – tra le altre cose – che però i potenziali imputati si trovino, appunto, in carcere o ai domiciliari al momento dell’istanza.