Genova. Una grande manifestazione in piazza De Ferrari, con tutti i leader nazionali, per chiedere le dimissioni di Giovanni Toti e mettere sul banco di prova ancora una volta il fronte progressista. L’obiettivo è quello di “liberare la Liguria tenuta in ostaggio” e di fatto lanciare una nuova offensiva al governo di Giorgia Meloni, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali del prossimo autunno ai quali potrebbe, quindi, aggiungersi anche il voto anticipato in Liguria.
Questo è quanto arriva in queste ore dai partiti di centrosinistra, dopo che la giornata giudiziaria di ieri ha fatto registrare, forse, un giro di boa per il caotico quadro politico in cui la Liguria è piombata da più due mesi. Dall’altro lato le speranze andate in frantumi per il centrodestra di tornare a vedere il suo leader Giovanni Toti nuovamente in libertà e “agibile”: il Tribunale del Riesame ha bocciato la richiesta di revisione delle misure cautelari, decisione appellabile certamente in Cassazione, ma che di fatto allunga di almeno altro due o tre mesi il limbo attuale. La maggioranza si è schierata compatta attorno al governatore, evitando però di parlare di dimissioni, che di fatto sono l’unica via per evitare il pericolo della reiterazione del reato che ha motivato la decisone del tribunale e che quindi potrebbero portare alla fine dei domiciliari.
E proprio sulla richiesta di dimissioni la coalizione di centrosinistra si sta schierando compatto, ancora una volta. “Occorre votare. Subito. Conta più Giovanni Toti o un milione e mezzo di liguri? – ha commentato ieri Ferruccio Sansa, rilanciando ancora una volta la necessità del voto anticipato. Un commento che nel giro di pochi minuti ha trovato risonanza in tutti i partiti del campo progressista, vale a dire Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra: secondo quanto trapelata sulla stampa, infatti, in queste nelle prossime ore sarà definita una data per la grande manifestazione genovese contro Toti e contro il Governo, con la presenza di tutti i leader nazionali, con Schlein, Conte, Frotoianni e Bonelli. Secondo le prime ipotesi la piazza potrebbe essere chiamata per il prossimo giovedì 18 luglio, ma la data è ancora da confermare.
La manifestazione sarà chiaramente un banco di prova per l’intesa tra queste forze politiche, che porteranno a Genova anche tematiche nazionali relative alle scelte del governo Meloni, dall’autonomia differenziata, al ddl Nordio sulla Giustizia, dall’ipotesi premierato e al disinvestimento su sanità e scuola pubblica. L’idea è che dalla “piccola” Liguria possa partire una lunga rincorsa che porti a cambiare il colore del futuro di tutto il paese.