Cosa succederà

Corruzione, verso il giudizio immediato per Toti, Signorini e Spinelli: probabile processo in autunno

I tempi si fanno più rapidi a tre mesi dallo scoppio dell'inchiesta. Nell'istanza della procura un elenco di 30 pagine di intercettazioni, 35 dichiarazioni dei testimoni, 28 informative della finanza

giovanni toti

Genova. I tempi si fanno sempre più serrati, e a tre mesi dalla deflagrazione dell’inchiesta sulla presunta corruzione in Liguria la macchina giudiziaria inizia a muoversi con più celerità. Martedì mattina infatti la procura di Genova ha presentato l’istanza con cui chiede il giudizio immediato per l’ormai ex presidente della Regione, Giovanni Toti, e per i due principali co-indagati nell’inchiesta, ovvero l’imprenditore Aldo Spinelli e l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova e Savona ed ex amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini.

La richiesta di giudizio immediato è incentrata sulle accuse di corruzione e finanziamenti illeciti, quest’ultima accusa contestata a Toti con il secondo provvedimento notificato a metà luglio. Le basi per procedere in questo senso sono, per il pool coordinato dal procuratore capo Nicola Piacente, molto solide: all’istanza sono allegati 28 informative della guardia di finanza e 35 dichiarazioni testimoniali (le persone sentite come informate sui fatti dal 7 maggio a oggi sono di più, ma la procura ha tenuto quelle strettamente correlate alle accuse di corruzione e finanziamenti illeciti, escludendo quelle che riguardano, per esempio, il voto di scambio).

Ancora, i pm hanno stilato un elenco di intercettazioni che occupa ben 30 pagine, e l’analisi di 19 su 44 dispositivi sequestrati tra tablet, smartphone e computer. Altre analisi sono ancora in corso, ma di fatto gli inquirenti ritengono di avere al loro arco abbastanza frecce da andare a giudizio nel più breve tempo possibile. Allo stesso tempo il giudizio immediato, secondo quanto sottolineato dalla procura, consentirà di procedere in tempi celeri con il processo nei confronti di persone che – se la gip desse parere favorevole all revoca dei domiciliari per Toti e Spinelli – non sono più ristrette né hanno all’attivo misure di custodia cautelare.

Attesa per la richiesta di revoca dei domiciliari per Toti e Spinelli

La richiesta di immediato, infatti, va necessariamente presentata quando gli indagati sono in carcere o ai domiciliari (e quando le indagini sono di fatto concluse con prove evidenti riguardo alle accuse), ma le misure restrittive possono poi essere revocate. E su questo si pronuncerà, entro venerdì, la gip Paola Faggioni: gli avvocati di Toti e Spinelli, Stefano Savi e Alessandro Vaccaro, hanno presentato istanza di revoca lunedì, e ci sono cinque giorni di tempo per decidere. La procura presenterà il suo parere in questo senso già mercoledì mattina. Se arriverà parere favorevole dalla gip, Toti potrebbe tornare libero massimo entro il fine settimana.

Giudizio immediato, i tempi: probabile processo in autunno

Sul fronte dei tempi del processo, invece, nulla è certo al momento. Dalla richiesta di giudizio immediato possono trascorrere massimo cinque giorni per la gip per fissare la data dell’udienza, dopodiché devono trascorrere 15 giorni, finestra in cui gli avvocati della difesa possono presentare richieste relative a riti alternativi, ovvero patteggiamento o giudizio abbreviato. Sia Savi sia Vaccaro, però, hanno escluso l’intenzione di procedere in questo modo. È altamente probabile dunque che si vada a processo in autunno, ma molto dipende dalle tabelle del tribunale. In parole povere andranno individuati sezione e collegio che si occuperanno del processo, e una volta fatto sarà possibile programmare il procedimento. È intanto notizia di oggi che la Regione ha proposto il 27-28 ottobre come giorni per le elezioni regionali.

“Dovremo riesaminare tutte le carte e riascoltare e rileggere le intercettazioni. Ammesso che tutte quelle che sono state utilizzate vengano trascritte, dovremo controllare le altre e capire quali sono e capire anche se quelle che vengono lasciate fuori dalla procura possono o meno avere un’utilità per noi – è stato il commento dell’avvocato Savi – Non è un lavoro da poco. Dobbiamo contestualizzare tutto, capire cosa è utile o meno. Sarà un grande lavoro, sfrutteremo il periodo feriale per farlo. La decisione del procuratore di convocarci per avvisarci della richiesta di immediato è stato un atto di cortesia, ma d’altronde in tutta questa vicenda c’è sempre stata grande lealtà reciproca”.

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