Genova. Nell’estate delle montagne di rifiuti in alcuni quartieri cittadini, e della notizia di una possibile battuta d’arresto per la diffusione dei cosiddetti cassonetti smart nella periferia genovese, la giunta Bucci prende tempo sulle strategie per aumentare la raccolta differenziata e arrivare a una definizione “personalizzata” della Tari.
Oggi in aula rossa la consigliera comunale d’opposizione Monica Russo (Pd) ha chiesto con un articolo 54 se sia vero che lo stop è legato “alle interferenze con gli assi di forza” della mobilità e se l’amministrazione comunale abbia in mente un “piano alternativo per risolvere i gravi problemi di raccolta della spazzatura in città”.
Legato al progetto della diffusione dei cassonetti smart, inoltre, avrebbe dovuto esserci anche quello della tariffazione personalizzata, basata sull’utilizzo di specifiche tessere per aprire, in futuro, i cassonetti, e quindi avere contezza dei rifiuti prodotti dai singoli residenti.
“Le notizie circolate nei giorni scorsi – ha risposto l’assessore all’Ambiente Matteo Campora – non sono basate su mie dichiarazioni e la cosa migliore sarà affrontare il tema dopo la pausa di agosto insieme ad Amiu e al nuovo direttore generale”.
Poi Campora ha anticipato che “Se vogliamo fare un ulteriore balzo in avanti nella raccolta differenziata, dovremo trovare un mix di soluzioni, in alcuni casi adotteremo i cassonetti bilaterali, in altri casi, dove non potranno essere installati, sistemi come il porta a porta o la raccolta di prossimità, per non parlare del nuovo ecopunto che sorgerà al Lagaccio e alla riqualificazione della Volpara”.
La giunta non ha quindi smentito che i cassonetti smart non arriveranno nel ponente della città. “Li metteremo dove previsto e altrove adotteremo altre soluzioni”, ha concluso Campora.