La protesta

Camerieri e facchini in sciopero davanti agli hotel di lusso: “Trattati come lavoratori di serie b”

La richiesta alla base dell'agitazione è il riconoscimento del contratto nazionale, il pagamento degli arretrati e l'alleggerimento dei carichi di lavoro

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Genova. Nella mattinata di oggi è partito in contemporanea lo sciopero unitario dei lavoratori e lavoratrici addetti in appalto alle pulizie delle camere e al servizio di facchinaggio di 3 prestigiose strutture alberghiere a Genova (Bristol Palace, NH Genova Centro, NH Genova Marina), tutti lavoratori dipendenti della stessa azienda fornitrice: la Zenith Services Spa.

In contemporanea allo sciopero un partecipato presidio di cameriere e facchini delle tre strutture ricettive si è concentrato a partire dalle 8 del mattino davanti all’Hotel NH Marina, al Porto Antico, cuore pulsante della zona turistica di Genova, volantinando e spiegando a turisti e clienti le ragioni della mobilitazione.

“Lo sciopero – scrive Si.Cobas – che giá a partire da queste prime ore registra alte percentuali di adesione, mettendo in forte difficoltá la continuitá del servizio nelle 3 strutture, arriva dopo mesi di trattative e incontri con la controparte che però non sono stati risolutivi rispetto le diverse problematiche poste: applicazione del contratto collettivo corretto, pagamento degli arretrati, alleggerimento dei carichi di lavoro, installazione della timbratrice e dire basta al pagamento a camera”.

“Ma in particolare, unendo lavoratori di diversi appalti e strutture, ha soprattutto il merito di mettere sul piatto alcune importanti tematiche rivendicative, in comune (purtroppo) con tantissimi lavoratori del settore – prosegue la nota del Coordinamento provinciale S.I. Cobas Genova – In particolare, con l’iniziativa di lotta odierna, si vuole mettere innanzitutto al centro il tema salariale, rivendicando il fatto che questi lavoratori e lavoratrici che da anni svolgono le proprie mansioni nelle più prestigiose catene alberghiere della città siano a tutti gli effetti lavoratori del settore turistico e debbano vedersi applicato il contratto del Turismo. Per anni aziende e committenti hanno applicato i contratti collettivi più disparati (come il Multiservizi) con il solo scopo di abbassare vertiginosamente il salario e riconoscere paghe orarie decisamente più basse (di quasi due euro l’ora!) rispetto alla paga prevista dal contratto del Turismo. Una situazione generalizzata nel settore, ma che appare del tutto intollerabile in riferimento alle 3 strutture oggi in sciopero, non solo per il prestigio e per il lavoro di qualità che viene quotidianamente richiesto, ma soprattutto perché il datore di lavoro di questi lavoratori (Zenith Services Spa) già applica il contratto del turismo ad altre lavoratrici di un altro appalto in città”.

“Crediamo che sia inaccettabile che lavoratori e lavoratrici tutti dipendenti della stessa società, che svolgono tutti lo stesso lavoro e a cui spesso viene chiesto di spostarsi da un appalto all’altro per sostituire o affiancare dei colleghi, vengano applicati contratti collettivi diversi, creando nei fatti lavoratori di “serie A” e lavoratori di “Serie B”, fomentando una logica di gabbie salariali e disparità di retribuzione, che a fine mese possono ammontare a diverse centinaia di euro. Ma oggi decine di cameriere ai piani e facchini scioperano anche per ribellarsi ai carichi di lavoro ormai insostenibili, che in particolare costringono le cameriere a delle tempistiche folli (21 minuti a camera), introducendo di fatto una sorta di lavoro a cottimo e di “dittatura” delle tempistiche e della produttività. E allora in questo sistema infernale la semplice richiesta d’installazione di una timbratrice, per avere una misurazione oggettiva della prestazione di lavoro, diventa una bestemmia e una richiesta inaccettabile da parte della controparte, interessata solo a fare correre il più possibile le lavoratrici e i lavoratori”.

“Oggi, con forza, determinazione e anche un po’ di coraggio un pezzo dei lavoratori della grande macchina cittadina dell’accoglienza turistica ha deciso di organizzarsi, alzare la testa incrociare le braccia e direi: “adesso basta, dovete ascoltare anche noi” – conclude la nota stampa – Un messaggio forte e importante, soprattutto in una città come Genova che negli ultimi anni (soprattutto post – COVID) ha sviluppato in maniera esponenziale la propria propensione all’industria dell’accoglienza turistica (Visit Genoa!), spesso e volentieri calpestando diritti dei lavoratori e tollerando gentrificazione e devastazione dei territori. Oggi i lavoratori in sciopero fanno la loro piccola parte e sono disposti alla continuazione della mobilitazione fino al raggiungimento delle loro richieste. Ma con il loro sciopero, in realtà, parlano a migliaia di altri lavoratori e lavoratrici nelle loro stesse condizioni dicendogli: “non siete soli! organizziamoci e lottiamo!”

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