L'inchiesta

Corruzione: Bucci “non è indagato”, ma su Concenter pm valutano abuso d’ufficio o illecito amministrativo

Gli approfondimenti sono in corso dopo le dichiarazioni della funzionaria del porto che ipotizza una postdatazione nel piano straordinario per farci rientrare la pratica voluta da Spinelli

spinelli e bucci barca leila

Genova. Il sindaco Marco Bucci allo stato “non è indagato”.  Lo chiarisce il procuratore di Genova Nicola Piacente, ma i pm genovesi stanno vagliando il suo ruolo in merito al tombamento di Calata Concenter alla luce sopratutto delle dichiarazioni della dirigente del porto Lucia Tringali.

La funzionaria, sentita il 5 giugno come persona informata sui fatti, ha confermato non solo le pressioni da parte del sindaco Bucci (oltre che del presidente del porto Paolo Signorini) rispetto a un iter anomalo e non corretto per quel tipo di pratica, ma agli inquirenti ha fornito anche un elemento nuovo.

Alla domanda del pm Monteverde su come era stato risolto il problema dei “termini scaduti” per l’aggiornamento del programma straordinario del porto, la dirigente ha detto: “Ritengo che la criticità sia stata poi superata da Signorini con il Commissario straordinario (Bucci, ndr), individuando un ‘dies a quo” diverso’, vale a dire una diversa decorrenza del termine, postdatando i 36 mesi (“già scaduti” ha chiarito Tringali) consentiti per l’aggiornamento del piano straordinario per farci rientrare la pratica Concenter che sennò ne sarebbe rimasta fuori.

Su questo sono in corso approfondimenti ulteriori sulla documentazione relativa al decreto e al programma straordinario, ma se questo aspetto venisse ulteriormente accertato, per Signorini si tratterebbe – dal punto di vista investigativo – di un ulteriore tassello a riprova dell’ipotesi corruttiva (secondo l’accusa – come noto – l’ex presidente del Porto agiva per favorire a ogni costo le pratiche richieste dall’imprenditore Aldo Spinelli in cambio di soldi e altre utilità).

Diverso il caso del sindaco Marco Bucci che – come è evidente dagli atti dell’inchiesta – non ha mai agito per un tornaconto personale. Non c’è mai stata né c’è alcuna accusa di corruzione nei confronti del sindaco-commissario, ma semmai c’è al vaglio un altro possibile reato, quello di abuso d’ufficio, per le pressioni esercitate e per la postdatazione del documento che contiene il cronoprogramma degli interventi straordinari previsti dal decreto Genova. Il reato tuttavia potrà essere contestato solo nel caso in cui i pm dimostrino che Bucci ha agito “intenzionalmente” allo scopo “di procurare ad altri” (in questo caso a Spinelli,) “un ingiusto vantaggio patrimoniale” . Sono questi gli elementi che configurano il reato. E dalle intercettazioni – che comunque non possono essere utilizzate per un reato di questo tipo – questo aspetto ad oggi non sembra emerge così nitidamente. Bucci, secondo quanto raccontato dalla teste, voleva il tombamento di Calata Concenter per consentigli di smaltire le terre di scavo, prima del Waterfront e poi – con un cambio di linea – del tunnel subportuale, anche se invece sul caso terminal Rinfuse, appare evidente che le pressioni di Bucci su Giorgio Carozzi abbiano lo scopo di assecondare le richieste di Spinelli.

Un’ altra ipotesi allo studio della Procura è quella che la postdatazione voluta secondo Tringali da Signorini e Bucci costituisca un illecito amministrativo e non un reato. In questo, la Procura – terminati gli accertamente, potrebbe inviare tutti i documenti alla Corte dei Conti. L’operazione calata Concenter era stata messa a bilancio dell’autorità portuale per un costo di 30 milioni di euro e – in base a quanto emerso dalle intercettazioni diversi funzionari del porto a partire da Tringali e dallo stesso segretario generale del porto Paolo Piacenza ritenevano non opportuna. Paolo Piacenza in un telefonata con Tringali del febbraio 2022diceva: “Ma poi io dico…adesso, c’abbiamo 2 miliardi e mezzo di opere da fare, ma vogliamo buttarci dentro anche Concenter?”. E Tringali si domandava: “Ma poi Concenter, a chi interessa? Al Commissario? Ma perché?”. E ricordava appunto “Sono scaduti tutti i termini”. Poi secondo quanto dichiarato da Tringali, nelle prescrizioni per il tunnel subportuale per Aspi il tombamento ‘provvisorio’ della Calata è diventato definitivo a carico di Aspi (che però oggi è un’azienda pubblica) con un costo di 50 milioni di euro.

Come aveva chiesto lui stesso, Bucci potrebbe essere chiamato a chiarire le sue scelte nelle prossime settimane.

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